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Un’estate speciale nei Grandi Giardini Italiani alla scoperta dei suggestivi vigneti del network
dei più bei giardini visitabili (www.grandigiardini.it e www.gardensinitaly.net) che propone per l’estate 2013 un        innovativo   itinerario alla scoperta del paesaggio rurale e dei vigneti di ben 13 Grandi Giardini in tutta Italia.

Grandi Giardini Italiani e Bayer Garden collaborano da anni perseguendo l’obiettivo comune di
diffondere la conoscenza e la sensibilità verso l’ambiente, il verde storico ed il giardino d’autore.
Con l’inizio dell’estate la visita ai Grandi Giardini Italiani allieterà tanto lo sguardo quanto lo spirito dei visitatori, che sorseggiando un buon vino e passeggiando al tramonto per Giardini-Vigneto unici al mondo conserveranno il ricordo di un’esperienza indimenticabile.
L’itinerario comprende mete in tutta Italia, da Villa Arvedi (VR) con il suo spettacolare parterre in arte topiaria che domina sulla campagna coltivata a vite a Villa Montericco Pasolini dall’Onda (BO) contornata da un bosco che si fonde in un tutt’uno con i giardini all’italiana ed i vigneti e Villa Poggio Torselli (FI) circondata da 30 ettari di vigneto nel territorio del Chianti Classico fino al Giardino di San Giuliano a Villasmundo Melilli (SR) con il suo meraviglioso giardino ad impianto arabo e le varietà di uve principalmente mediterranee.
Durante il mese di luglio 2013 nei giardini aderenti all’iniziativa “Grandi Giardini: Grandi Vini!” sarà possibile trascorrere una serata
particolare alla scoperta di giardini e vigneti, fare wine tasting e visitare le cantine nelle quali il vino viene prodotto e conservato. Dalle 17 alle
20 sarà infatti possibile passeggiare tra i giardini ed i vigneti più belli d’Italia, godendo della frescura serale ed assaporando i vini prodotti in loco.
Le vigne di Bellavista, Franciacorta (Erbusco, BS) e le vigne di Petra (Loc. S. Lorenzo Alto, Suvereto, LI) del gruppo Terra Moretti,
aderiscono all’iniziativa estiva di Grandi Giardini Italiani: due cantine tra le più importanti d’Italia che hanno fatto della viticoltura un
motivo di recupero di aree abbandonate e di valorizzazione artistica del territorio.

La Redazione