convegno todde e altriC.E.R. - MODELLO VIRTUOSO AD OTTANA NEL CENTRO DELLA SARDEGNA

Alla presenza della neo Presidente della Regione Alessandra Todde e con la partecipazione di un vasto e qualificato uditorio - assessori regionali Emanuele Cani (Industria), Gianfranco Satta (Agricoltura), Marilena Motzo (Affari Generali), sindaci di comuni vicini, imprenditori, cittadini, stampa e, in collegamento da remoto, il Coordinatore della Transizione Ecologica per il M5S Gianni Pietro Girotto - sì è svolto a Ottana (NU) il 18 maggio scorso il convegno dal titolo “Nuovo sud che cresce, soprattutto al Nord. Le Comunità Energetiche Rinnovabili modello per la valorizzazione del territorio e sviluppo del turismo rurale nelle piccole realtà”. L'incontro è stato organizzato dal primo cittadino Franco Saba in sinergia con E.A.R.T.H. ACADEMY, organizzazione no profit che si occupa di fare rete europea per la cooperazione e lo scambio delle buone prassi, e ALBATROS srls, partner tecnologico costituito da una rete di professionisti per la gestione e lo sviluppo della green economy e per orientare e fornire supporto alla PA verso transizioni digitali, energetiche e culturali. Tema chiave dell'incontro l'importanza strategica che le Comunità Energetiche Rinnovabili CER rivestono per l'economia del territorio e la sua valorizzazione nella transizione energetica e nella produzione di energie da fonti rinnovabili. E Ottana, comune con poco più di 2.000 abitanti, in origine a vocazione agricola-pastorale, trasformato negli anni '70 in area industriale con lo stabilimento del petrolchimico, ha creduto fortemente, come ha dichiarato, in apertura, inorgoglito il sindaco Saba, nelle opportunità offerte dalle CER e, oggi, è protagonista della riconversione e riqualificazione del suo territorio facendo della transizione energetica il suo fiore all’occhiello, “con la Comunità Energetica per la prima volta il cittadino partecipa alla produzione, al consumo, all’investimento, al guadagno e, quindi, a costruire un vantaggio ambientale economico e sociale. L’alternativa per rilanciare il nostro territorio, dopo anni di sfruttamento del petrolchimico, sta nell’attuazione della transizione energetica”.

faustoIl Presidente di E.A.R.T.H Academy, Fausto Faggioli, ha sottolineato, poi, l'importanza di testimoniare ai partecipanti e ai giornalisti provenienti da tutta Italia il modello virtuoso adottato dal comune di Ottana che, grazie ad una scelta ben precisa e determinata del sindaco, sta organizzandosi, attraverso le CER “valido strumento per incentivare gli investimenti sulle energie rinnovabili senza che rappresentino un devastamento del territorio”, per offrire ai cittadini un senso di comunità e consentire la valorizzazione del territorio e della campagna circostante, grande risorsa da sviluppare.

Per Faggioli, oggi, le scelte per traghettare la transizione non devono più venire dall’alto, ma, al contrario, con un approccio bottom up “dai cittadini per i cittadini, dalle imprese per le imprese, tutti dobbiamo sentirci sindaci e partecipi del territorio, creando una comunità ospitale, promuovendo il concetto di social smart land“.

Nel precisare cheLa nostra rete di professionisti assiste oltre 400 enti locali in Italia”, il Direttore Generale di ALBATROS, Andrea Prato, ha illustrato quanto sia fondamentale la partecipazione al cambiamento previsto dal New Green Deal e da Agenda 2030 anche per la valorizzazione delle realtà locali e dei comuni più piccoli. Di fronte alle deliberazioni e agli impegni già assunti che vincolano l'Italia a livello comunitario e internazionale, Prato esclude categoricamente che in Europa potranno cambiarsi le regole e potrà invertirsi il corso delle decisioni già prese.

Davanti allo scenario delineato e agli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati da Agenda 2030 - tra i quali, contrastare l'innalzamento della temperatura, ridurre nel 2025 al 30% la produzione delle 7 centrali di carbone in Italia, 2 delle quali in Sardegna, e tra il 2028 e il 2029andrea greco chiuderle definitivamente perché si deve uscire dalle fossili - è importante non farsi trovare impreparati, riconvertire gradualmente e con meno errori possibili e - ha ribadito - la scelta più giusta è quella di autoprodurre il fabbisogno di energia per rendere le comunità autosufficienti, soprattutto perché dall'1 gennaio 2025 chiude il PUN” (Prezzo Unico Nazionale - indicatore del prezzo all'ingrosso dell'energia scambiata fra produttori e fornitori sul mercato nazionale).

Andrea Prato ha anche evidenziato che in questo momento e nei prossimi anni, la Sicilia, la Sardegna e la Puglia, grazie alle favorevoli condizioni climatiche (sole vento e acqua), hanno un surplus energetico che determina il valore del prezzo zonale di energia mediamente più basso del resto di Italia, ma la stortura del sistema attuale è che l'impresa sarda paga lo stesso prezzo di quella del nord. Adesso è il momento di negoziare e far si che l'energia prodotta in Sardegna sia in gran parte utilizzata all'interno della regione, Infatti, “si apre una grande finestra di opportunità per il Sud. Solo il Sud può salvare il paese dal ritorno al Medioevo perché i “giacimenti” dove produrre energia solare e eolica non sono certo al nord. Ma il Sud deve avere la forza di trattenere almeno metà dell’energia prodotta per attrarre investimenti che generino occupazione. Oggi il costo dell’energia al sud è molto più basso che al nord, tuttavia, per la coesione del paese, il prezzo che pagano imprese e famiglie è unico per tutta la nazione (PUN). Dall’anno prossimo questo astruso meccanismo di calcolo andrà in pensione e nei prossimi anni per le imprese energivore sarà molto più conveniente produrre al sud o nelle isole”.

Secondo l'Assessore all’Industria con delega all’Energia, Emanuele Cani, nella produzione di energia, si devono differenziare i destinatari in base alle diverse esigenze “I beneficiari, più che gli speculatori, devono essere le famiglie, alle quali dobbiamo assicurare bollette meno care. Come è noto la regione Sardegna ha recentemente provato a restituire ai cittadini il diritto di poter realizzare i propri impianti ma deve farlo in aree idonee. Noi dobbiamo, come Regione, promuovere le comunità energetiche per favorire l’autoconsumo diffuso. Le comunità energetiche sono, all’interno del sistema generale, un valore per l’autodeterminazione e autogestione dei consumi con un risparmio indotto anche dalla comunità e promuovono un senso civico rilevante, ed è un qualcosa che impatta anche con il senso generale, sociale e culturale. La Regione ci crede molto e sta cercando di comprendere come aiutare questi processi. Sulle zone industriali dobbiamo immaginare che le nostre aree siano rivitalizzate, mi piacerebbe che la comunità energetiche fossero un’opportunità per insediamenti competitivi nel territorio”.

Anche l'Assessore all’Agricoltura, Gianfranco Satta, ha concordato pienamente sul fatto che “le CER attivano un processo dal basso nella produzione e nell’autoconsumo all’interno di un processo inarrestabile di transizione energetica. E per lui il passaggio “va cercato attraverso una concertazione e pianificazione della produzione di energia in tutta la regione e non in quelle solo legate all’agricoltura. Stiamo parlando di richieste di connessione su 200.000 ettari agricoli e non possiamo accettare richieste non sostenibili per produzione, accumulo e trasferimento di energia. Molte aziende internazionali stanno guardando alla nostra regione, ma tutto questo deve essere a beneficio dei cittadini e non essere sfruttato da speculatori”.

Per l’Assessore agli Affari Generali della Regione, Mariaelena Mozzo “Tutti noi abbiamo una grande responsabilità nei nostri territori per far sì che la transizione energetica non venga percepita come una speculazione. Le CER hanno una possibilità di creare sviluppo... fare sistema per poter crescere è la parola d’ordine”.

In videoconferenza il coordinatore della transizione ecologica del M5S, Gianni Girotto, ha evidenziato che “il mercato mondiale domina il costo delle materie prime” e “da fonti istituzionali appare evidente che il massimo sostegno pubblico sia destinato alle fossili e non alle energie rinnovabili per 7 mila miliardi di dollari l’anno. Si può parlare di Comunità Energetiche, ma occorre guardare anche ai risparmi energetici e alle regole operative”.

E ancora, il Professore universitario Roberto Mollica, consulente ONU, ha richiamato l'attenzione sul fatto che la transizione energetica rappresenta una grande opportunità e occorre fare in modo che la sostenibilità non comporti solo un costo ma anche un guadagno, in un “passaggio da consumatore a prosumer“ (produttore e consumatore al contempo). Per lui “una difficoltà come quella che abbiamo vissuto dovuta al costo dell’energia ha messo in ginocchio molte aziende, anche per gli interessi passivi pagati alle banche. La nostra economia è legata all’impresa che offre lavoro e benessere nelle città e nei territori. La sostenibilità attraverso le CER può diventare un fattore innovativo per uno sviluppo successivo, l’energia che non viene consumata può essere riversata. Alle persone bisogna dare risposte rapide, gli impianti fotovoltaici per esempio si costruiscono velocemente”.

E' intervenuto anche il Direttore dell'ACI di Sassari, Alberto Marrone, per illustrare la bontà del progetto, intrapreso lo scorso anno nell'ambito mondiale Rally, di attivare una Comunità Energetica a Sassari che crea sostenibilità della mobilità, offrendo un servizio di ricarica a costi moderati e consentendo di risparmiare nei consumi e costituisce un modello da estendere a livello nazionale dato l'elevato numero di soci ACI.

Con le sue dichiarazioni la Presidente Alessandra Todde si è espressa chiaramente sulla linea regionale da seguire “Sulla transizione energetica vogliamo essere protagonisti. Abbiamo una situazione disordinata, c’è disorientamento, le regole non sono chiare, anzi non ci sono proprio. Dovremmo partecipare alla stesura delle linee guida perché chi valuta a Roma i progetti che impattano sulla Sardegna spesso non conosce l’isola e le sue peculiarità. La prima cosa ora è ragionare su piani diversi, bloccare la speculazione e darci regole chiare. Il DDL che ci accingiamo a presentare in consiglio regionale è un atto per guadagnare tempo, la soluzione è una legge organica ma ci vuole tempo. Non stiamo improvvisando, abbiamo le idee chiare e dobbiamo agire sul piano urbanistico, attraverso norme per le quali abbiamo la competenza primaria, per esempio decidendo di tutelare le aree agricole dagli speculatori.... I progetti vanno verificati. Già un impianto è stato bloccato perché abbiamo agito in pre-istruttoria. Incontreremo il Ministro Pichetto Fratin per dirgli che la Regione Sardegna ha bisogno di regole condivise e diverse dal passato. Abbiamo un progetto che ci permette di vivere con energia a basso costo, con agricoltura e sviluppo differenti”. La Presidente, In conclusione, ha affrontato il tema della gestione delle concessioni idriche “Con l’idroelettrico è possibile programmare, dobbiamo avere una gestione diretta perché l’acqua è un bene che sta mancando ovunque, ma serve all’agricoltura. Anche la manutenzione deve far parte di una strategia complessiva”.

stabilimento ex petrolchimica 

Il convegno si è concluso con la visita all'area dell'ex petrolchimico dove svettano imponenti, a futura memoria nel bene e nel male, le due ciminiere dello stabilimento industriale e in cui, nell'ottica della riconversione, è stato realizzato da Energy Dome S.P.A. l'impianto dimostrativo “CO2 Battery” per l'accumulo in batterie di energia green - solare ed eolica - attraverso lo sfruttamento dell'anidride carbonica, il cui progetto e funzionamento è stato illustrato dal Business Developer Energy Dome Salvatore Petruzzi.

In questa zona industriale sono state intraprese - e ce ne sono in programma - molte importanti azioni di bonifica del terreno a tutela del benessere e della salute degli abitanti di Ottana e dei comuni limitrofi. Occorre assolutamente approfittare dell'opportunità offerta dalla transizione energetica, per tradurre in concreto - e anche in questo è rilevante il ruolo delle Comunità Energetiche Rinnovabili - la precisa volontà di ricondurre la comunità di Ottana alla originaria vocazione agricola, anche attraverso lo sviluppo e la promozione di un turismo rurale.

 

 

Perchè, si sa, ma non abbastanza, che la Sardegna offre non solo un mare stupendo, ma anche un entroterra che ha molto da raccontare ed esperienze intense da regalare ai suoi visitatori.

Elisabetta Durante

(Credits by Johnny  Manzo)