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"Serata Grappa" da Aimo e Nadia a Milano
La grappa va assaporata solo a fine pasto? Cosa succede se si prova ad utilizzarla come ingrediente in cucina o abbinarla ad una portata? La gustosa provocazione, realizzata a Milano il 12 luglio, ha dato successi inaspettati.
L'iniziativa è stata organizzata dall'Istituto Tutela della Grappa del Trentino, per valorizzare uno dei prodotti più rappresentativi del territorio e mostrarne le sue infinite sfumature e si è svolta in uno dei templi della ristorazione italiana, Il Luogo di Aimo e Nadia, che ha "prestato il fianco" ed offerto la massima disponibilità. Una cena gourmet all'insegna della grappa, dunque, non solo come degustazione a fine pasto ma abbinata ai piatti ed addirittura inserita fra i principali ingredienti del secondo, l'anatra di Miroglio marinata nella grappa con salsa di amarene.
In rappresentanza dei distillatori trentini sono intervenuti alla serata, ai tavoli degli invitati, Mirko Scarabello (Distilleria Segnana- Ferrari) Giuliano Pisoni, (Distilleria Pisoni) e Rudy Zeni (Distilleria Zeni) che hanno spiegato gli approcci e le innovazioni di un prodotto apprezzato, ma forse ancora difficile da interpretare
I conoscitori e gli appassionati si, ma i profani sanno cos'è esattamente la grappa? La grappa è l’acquavite ricavata dalle vinacce ossia dalle bucce degli acini d’uva una volta separate dal mosto o dal vino, insieme a un’eventuale parte di depositi del vino stesso. Le materie prime devono essere ottenute da uve prodotte e vinificate in Italia e distillate in impianti siti sul territorio nazionale. Perchè la grappa è solo italiana per tradizione, per cultura e per legge. Ecco perchè, a differenza del vino, viene maggiormente consumata in Italia con una ridotta percentuale di export. Anche se qualcosa sta cambiando anche per il mercato estero.
La produzione annua di grappa del Trentino rappresenta circa il 10% di quella nazionale, vale a dire circa 4 milioni di bottiglie equivalenti (da 70 centilitri).
Tre sono le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (40% del totale), quella destinata all’invecchiamento (circa il 35%) e quella da vinacce miste (circa il 25% della produzione).
L’Istituto di tutela della grappa del Trentino e’ nato alla fine degli anni '60 con l’obiettivo di tutelare e promuovere il prodotto. Oggi conta 30 soci, dei quali 20 sono distillatori e rappresentano la quasi totalita’ della produzione trentina. Ha il compito di valorizzare la produzione tipica della grappa ottenuta esclusivamente da vinacce prodotte in Trentino e di qualificarla con un apposito marchio d’origine e qualita’: il tridente con la scritta ‘Trentino Grappa’.
Istituto Tutela Grappa del Trentino -Via del Suffragio 3–Trento
Tel +0461 235378
Silvia Donnini