Dall’età del Bronzo al periodo messapico, passando dai Romani e bizantini. Un gioiello con vista mare da busto minervavisitare

 

Riaperto nell’estate 2016, dopo una completa ristrutturazione, il nuovo Museo Archeologico di Castro non smette di promettere sorprese. Del resto la bella cittadina salentina sorge su un’area che custodisce importantissime testimonianze del passato. L’allestimento, curato da esperti sotto la supervisione della Soprintendenza di Taranto, si sviluppa ormai su tutto lo spazio interno del suggestivo Castello aragonese .
Il museo nasce nel 2009 come piccola esposizione per raccogliere i primi rinvenimenti di quegli anni in una ridotta saletta intorno al famoso bronzetto della dea Athena ed alcune epigrafi messapiche, ma fin da subito si è rivelato inadeguato al notevole afflusso di reperti e scoperte delle numerose campagne di scavo intorno alla vecchia cinta muraria aragonese e sulle aree di primo insediamento dell’Età del Bronzo.

Nel 2015 gli scavi hanno portato alla luce il busto di una statua della dea Athena, o Minerva nella corrispondenza tra divinità greca e romana,  in pietra leccese (altezza ricostruita metri 3,50), databile al IV secolo a.C., che può considerarsi la più grande statua di culto della Magna Grecia. Sono stati trovati numerosi frammenti architettonici: parte del frontone, colonne, architravi e cornici. Tutti questi elementi permettono di stabilire in via definitiva che il tempio di Minerva descritto da Virgilio nel libro III dell’Eneide corrisponde al santuario portato alla luce. Nella stessa campagna di scavi sono emersi anche i fregi con decorazioni vegetali di foglie e di fiori, probabilmente attribuibili ad artigiani tarantini dello stesso periodo che possono considerarsi i più antichi esempi di questo tipo di decorazione.

Il museo di Castro è un piccolo fiore all’occhiello per tutti gli amanti di storia antica ma non solo, per i turisti internazionali, per i visitatori del Salento cheCastrojpg pensano erroneamente sia terra solo di mare e pizzica e per i cittadini stessi. Grazie anche alla passione e la volontà delle ultime amministrazioni comunali di poter conservare sul posto ogni reperto rinvenuto nelle numerose campagne di scavo.  “Siamo impegnati da anni nella promozione della nostra magnifica Castro. – afferma con orgoglio il sindaco di Castro, Alfonso CapraroBenché sia un piccolo paese di 2500 abitanti, il nostro è un paese che offre una serie di attrattori turistici non indifferente e qualitativamente nulla hanno da invidiare ad altre località del Salento, come il Castro Wine Fest., il Festival in Jazz e il Premio letterario Castrum Minervae giunto alla sua 12° edizione. Tanti passi avanti sono stati fatti e tanti altri ne faremo ancora per far diventare la nostra bella città meta di turismo anche  in bassa stagione”.(vedi il video https://www.facebook.com/carmen.mancarella.1/videos/pcb.10210636543082077/10210636524441611/?type=3&theater )

Un progetto importante si apre per il futuro. “Per  un paio di mesi – prosegue il Sindaco – nel 2018 la statua di Minerva ed altri ritrovamenti saranno portati ed esposti all’Ara Pacis di Roma, con le dovute cautele, s’intende, per la sicurezza dei nostri reperti” .

Il museo è inserito in un percorso turistico-culturale e didattico, aperto sia alla conoscenza scolastica di base che avanzata. Illustrazioni e didascalie accompagnano le opere. Il museo, dedicato ad Antonio Lazzari, famoso geologo nativo di Castro, resta aperto tutto l’anno con orari giornalieri prolungati per il periodo estivo.

Con un unico ticket è possibile riunire la visita al museo, al castello che lo ospita e alla suggestiva sottostante grotta della Zinzulusa.

Per info: www.museoarcheologicocastro.it  -  tel.0836-947005

Silvia Donnini