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Cinque giorni in Giappone nell'isola Shikoku
Tokushima è l'essenza del Giappone. Una realtà incontaminata, ma evoluta, dove convivono le più sentite tradizioni. Sin dall'arrivo all'aeroporto di Kansai si respira l'aria del Giappone.
In poco meno di due ore in pullman si raggiunge Tokushima, anticamente chiamata Awa, che conta circa 765mila abitanti. È la prefettura più a nord-est dell'isola di Shikoku, la più piccola delle quattro isole che compongono l'arcipelago giapponese. Per raggiungerla si attraversa un sistema di ponti costruiti in modo sostenibile che porta in una realtà dell'arcipelago nipponico ancora incontaminata dove, tra cascate, valli e villaggi si scorgono ancora tradizioni e modi di fare di un tempo, immersi nel profumo di pino, fiori e incenso.
In pochi chilometri si passa dal mare alla montagna, dal moderno alla tradizione, seppur sempre con efficienti servizi e la rigida puntualità giapponese.
Qui si incontrano artigiani che tramandano il proprio sapere di generazione in generazione e oggi studiano nelle più grandi università di Tokyo per affinare la propria tecnica. Quella della lavorazione del legno e della carta è una delle tradizioni più antiche e più rispettate nell'isola di Shikoku. Nell'azienda K'z craft l'artigiano Kei ji Tominaga mostra orgoglioso i propri manufatti guidando il turista alla scoperta di intere vetrate che lui o il padre hanno realizzato in casa e in alcuni templi della zona. Ogni riquadro racconta una storia. La dinaminicità dei movimenti, la sinuosità degli animali e il loro protrarsi verso la natura, ciascun elemento rispecchia un messaggio specifico.
Questi manufatti si scorgono ovunque nelle case, nelle cucine dei ristoranti, negli hotel. Sono intere vetrate, cucine o semplici suppellettili e ognuno ha una propria funzione, una propria storia, un proprio messaggio. Si, perchè in Giappone tutto ha un senso.
Ogni elemento naturale viene trasformato in qualcosa e come tale ricopre una funzione non solo operativa, ma anche spirituale per chi lo custodisce.
Proseguendo il tour, superata l'isola di Awaji si accede a Tokushima con il Naruto bridge, il ponte più lungo al mondo dal quale è possibile osservare il fenomeno del Naruto Wirphool, il vortice creato dalle forti correnti d'acqua nei giorni di luna piena. Il fenomeno è visibile anche dalla barca e più la luna è alta e piena, maggiore è la forza del vortice che regala un spettacolo naturale.
L'hotel Ridge o l'hotel Moana Resort sono sistemazioni ideali per chi desidera soggiornare in zona dopo una cena tradizionale al Renaissance Naruto resort.
Nella valle dello Iya, nel cuore di Tokushima, ci si immerge in una foresta ricca di bambù e verdi alberi stretti e lunghi, qui si staglia il fiume più lungo della regione, lo Yoshino da attraversare inbarca partendo da Ooboke per ammirare la natura incontaminata con rocce multiformi e acque cristalline.
Quindi in bus è possibile raggiungere il paesino di Ochiai sulla vetta più alta, dove vive una piccola comunità agricola di circa 90 anime, di cui 10 bambini. Qui è possibile ammirare antiche case del 700 ristrutturate per ospitare turisti che desiderano vivere una esperienza a contatto con la natura e partecipare ai workshop di cucina e artigianato del luogo senza spendere troppo.
A valle si scorgono ancora i vecchi ponti sospesi che un tempo erano l'unico collegamento tra le sponde del fiume e oggi sono attrazione turistica. Il ponte Kazurabashi, costruito intrecciando liane di una pianta autoctona del Giappone, è lungo 45 metri, largo due e sospeso a 14 metri di altezza. Qui è molto suggestivo lo spettacolo naturale notturno tra cascate e stelle cadenti.
La zona è ricca di sorgenti termali immerse nella valle dello Iya e raggiungibili con funivie collegate con tradizionali alberghi giapponesi come l'Iya onsen, di alto livello e con ottima cucina giapponese. Qui si dorme sul Futon e più di ogni altro posto si vive proprio come giapponesi. Per completare il tour in città è possibile soggiornare all' Awa Kanko Hotel a Tokushima, situato in un punto strategico per chi intende visitare le maggiori attrazioni del luogo. L'hotel si trova, infatti, a pochi passi dalla stazione centrale JR che collega i luoghi di interesse turistico e le altre prefetture.
Chi visita Tokushima non può non provare l' Awa odori, la danza che più di tutto esprime il folklore dell'isola. Il Festival ricorre in estate dal 12 al 15 agosto, quando riempie le strade di turisti e cittadini in una lunga sfilata danzante con il ritmo scandito da strumenti tradizionali e tamburi. In termini di presenze e spettacolarità è considerato dai locali come il Carnevale di Rio. La danza è parte della vita della popolazione, tutti la praticano e la sera colgono l'occasione di un ballo per fare una pausa dopo il lavoro al museo Awa Odori Kaikan nel centro cittadino, dove ogni giorno si può ammirare una danza realizzata da gruppi folcloristici locali e provare a danzare insieme a loro.
Come in ogni angolo del Giappone, anche a Tokushima si produce il sakè, bevanda ottenuta dalla fermentazione di riso, simile al vino per processo produttivo e gradazione alcolica e alla grappa per vista. Al Myioshi-kiku, mister Mamiya-san, discendente da una famiglia di samurai, è la quinta generazione di produttori di Sakè e nella sua fabbrica mostra tutto il ciclo produttivo dalla coltivazione del riso alla conservazione nelle bottiglie. Per vivere a pieno la tradizione folkloristica di Tokushima, bisogna visitare poi l' Awa Jurobe Yashiki, il museo delle marionette dove ogni giorno tre anziane burattinaie coperte da un velo nero, che per la cultura nipponica rende invisibili, manovrano le bambole che possono pesare fino a 10 chili.
Tokushima, grazie alla grande disponibilità di acqua provenient i dai fiumi, ha una forte tradizione agricola e artigianale. Tante pietanze vengono accompagnate dal sudachi, un agrume simile al lime molto diffuso. La zona, inoltre, è conosciuta per la pro duzione di washi, una carta molto resistente e versatile.
All' Awagami factory è possibile assistere al ciclo produttivo e realizzare una cartolina durante un workshop.
A Tokushima si registra poi la maggior produzione di Aizo-me, la pianta da cui deriva l'Indigo blu o indaco, simbolo di forza e lunga durata.
Nel Museo Indigo Blu è possibile osservare e praticare le varie fasi di produzione. Dopo aver essiccato la pianta, costituita per il 90% dal blu e il restande dieci per cento diviso tra rosso e verde, trattiene solo il colore blu e i tessuti, se colorati secondo i tradizionali metodi locali, possono mantenere vivo il proprio colore per più di cento anni.
Il territorio di Tokushima ospita 24 degli 88 templi, che rende famoso lo Shikoku in tutto il mondo per il pellegrinaggio circolare di 1200 chilometri. In gruppo o da soli è possibile partire alla ricerca di se stessi e di Kobo Daishi, il santo bonzo fondatore del buddismo Shingon, ammirando antiche architetture immerse nella natura.
Il cammino può iniziare al tempio numero uno, il Ryozen-ji, dopo aver acquistato le tradizionali vesti da pellegrino: una camicia di tela bianca, un cappello con l'ideogramma del santo bonzo, un collare di stoffa simbolo della veste del monaco buddista e un bastone.
Per completare il tour, una passeggiata lungo il fiume in centro città per godere dello spettacolo di luci realizzato con iled di cui il Giappone è il maggior produttore. Vi troverete proiettati da un Giappone di un tempo, immersi nella natura, alla città ricca di colori e animazioni che conserva vive tutte le sue abitudini con particolare attenzione all'usanza di togliere le scarpe a ogni ingresso e di salutare all'arrivo con la classica cerimonia per lo scambi o dei biglietti da visita.
Claudia Santoro