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Apprezzamento, curiosità e interesse hanno caratterizzato l'evento di presentazione alla stampa e ai distributori locali delle numerose etichette di Cesanese di Olevano Romano, provenienti dal vitigno autoctono più antico del Lazio, nell'ambito del progetto divulgativo e promozionale "Il Rosso di Roma", voluto dall'Arsial Lazio e dal Comune di Olevano Romano.
Il 29 ottobre 2015, presso lo storico locale Caffé Taveggia di Milano, l'analista sensoriale Luigi De Caro ha guidato e presentato la degustazione del CESANESE DOC DI OLEVANO ROMANO. L'evento è stato organizzato nell'ambito delle iniziative programmate dal Comune di Olevano Romano che, con il contributo di ARSIAL, ha dato vita al progetto IL ROSSO DI ROMA, finalizzato alla promozione del CESANESE DOC OLEVANO ROMANO, della sua storia millenaria legata all'enogastronomia romana della tradizione, e del suo territorio. Il vitigno da cui ha origine questo vino rosso è il più antico del Lazio.
Alcuni Cenni storici sul vitigno. Sono molte le documentazioni dove è possibile seguire, nei secoli, la coltivazione del Cesanese nella zona di “Castro Olibana”(l’antico nome di Olevano Romano). La prima testimonianza ci viene dai georgici latini. Per il medioevo sono presenti i contratti agrari conservati nei monasteri della zona. Anche dopo la caduta dell’impero romano, la viticoltura conserva un ruolo di primo piano attestato da numerosi atti notarili custoditi nell'archivio capitolare di Anagni. Il 15 gennaio 1364, vennero emanati gli “Statuti del Castro Olibana” che regolavano ogni aspetto della Comunità. In epoca piu moderna (1838) nel Libro Mastro dell'Abbazia di Subiaco si trovano riferimenti alla vendemmia di Cesanese relativamente a Subiaco e Piglio.
I visitatori e partecipanti all'evento milanese hanno apprezzato la qualità di questa Doc "che solo da pochi anni viene valorizzata appieno", come è stato sottolineato dal Sindaco di Olevano Romano, Marco Mampieri, che ha dichiarato: "Personalmente considero il Cesanese un'eccellenza e rivolgo il mio plauso ai produttori che con tenacia, fatica e grande dedizione riescono a far conoscere nel mondo un prodotto unico che proviene dalla nostra terra".
I tredici Cesanese DOC, di cui alcuni biologici, proposti in una successione (in elenco) ordinata da Luigi De Caro hanno dimostrato la loro importanza per carattere ed eleganza.
La serata è stata resa vivace dalla presenza dei produttori che hanno sapientemente risposto alle domande e alle curiosità degli ospiti. Di seguito l'elenco delle etichette presentate al pubblico milanese.
1 - Giacobbe, Cesanese di Olevano R. Superiore 2013 , 14%.
2 - Compagnia di Hermes, Cesanese di Olevano R. 2010, 15%.
3 - Selva Spina, Spinello Cesanese di Olevano R. Superiore 2013, 13,5%.
4 - Le Terre del Cavaliere Lamorak, Cesanese di Olevano R. 2011,15%.
5 - Riccardi Reale, Càlitro Cesanese di Olevano R. 2013, 15%.
6 - Antonelli, Fresco dEstate Cesanese di Olevano R. (prova di botte) 2014,12%.
7 - Buttarelli, I Colli Cesanese di Olevano R .2013, 14,5%.
8 - Le Cerquette Tranquilli, Waco Cesanese di Olevano R. Riserva 2011, 14,5%.
9 - Neri Rappai, Cesanese di Olevano R. 2013, 14%.
10 - Proietti, Vignalibus Cesanese di Olevano R. Superiore 2012, 14,5%.
11 - Damiano Ciolli, Cirsium Cesanese di Olevano R. 2009, 14%.
12 - Riccardi Reale, Collepazzo Cesanese di Olevano R. 2013,14,5%.
13 - Buttarelli, Morra Roscia Cesanese di Olevano R. Riserva 2012, 14,5%.
La Redazione