Al Museo dell’Olio e dell’Olivo della Fondazione Lungarotti
“Quando l’olio si fa luce”

torgiano veduta
Nel decimo compleanno del Museo Permanente dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano, in Umbria, torna fino al 6 aprile Lucifeste, la tradizionale festa tutta dedicata alle lucerne ad olio. L’iniziativa che si ripete ogni anno è dei Lungarotti, nome simbolo dell’enologia umbra, e dell’omonima Fondazione che ha creato, sempre a Torgiano, il Museo del Vino.
E’ proprio con l’invenzione della lucerna che l’uomo ha imparato ad usare il frutto dell’olivo per l’illuminazione. E così ogni anno, per ricordare un evento che si perde nella notte dei tempi, la Fondazione Lungarotti chiede ad un artista di reinterpretarne la forma. Quest’anno la prosposta artistica è dello scultore Bruno Ceccobelli, fondatore e animatore della scuola romana di Via Ausoni che l’ha definita “manufatto d’uso, inattuale ma leggendario, che ci ricorda gesti estetici istintivi e antichi, semplici ed essenziali“. La sua modernissima lucerna – presentata con una cerimonia a Perugia nella Sala del Caminetto della medievale Rocca Paolina – va così ad arricchire la grande collezione di reperti presenti al Museo Permanente.
Ce ne sono di antichissime, risalenti al VII secolo a.c. fino a quelle di età neoclassica, quando la candela e più moderni sistemi di illuminazione soppiantarono l’antico utensile.
lucifeste torgiano L’olio, che ha portato la luce nel buio dei tempi preistorici, solo in seguito verrà impiegato nella religione, nella medicina, nella cosmesi, nello sport e infine nell’alimentazione, esaltando il gusto dei cibi e regalando benefici alla salute. “Con la cottura delle terre – spiega l’artista – si possono ricreare non semplici e nostalgici oggetti d’uso ma spiriti vispi, simboli di passioni benigne, sospensioni poetiche, affezioni divine. Sogni lucidi per esseri umani dalle facce illuminate”.
Nato in continuità di intenti col vicino Museo del Vino, il Museo dell’Olivo e dell’Olio è ricavato da nucleo di abitazioni medievali all’interno delle mura castellane. Il percorso si snoda lungo dieci sale e fornisce dati anche sulle caratteristiche botaniche dell’olivo, sulle cultivar più diffuse in Umbria, sulle tecniche tradizionali e d’avanguardia di messa a coltura e di estrazione dell’olio. Le sale successive, ambientate nei locali che furono già sede di un frantoio, documentano la storia l’evoluzione delle macchine olearie: dai primi mortai in pietra alle macchine a trazione animale o idraulica alla invenzione del sistema a ciclo continuo delle attuali macchine di estrazione. Il percorso prosegue nei due piani superiori, con oggetti del quotidiano esempi degli usi e delle valenze ad essi attribuiti nel tempo, dall’olio come fonte di luce e di calore al significato dei rituali delle grandi religioni monoteiste occidentali, prezioso nella medicina e nella alimentazione, nello sport, nella cosmesi e come elemento significativo di un immaginario popolare che alla pianta e al prodotto derivato dal suo frutto attribuisce ancora oggi valenze simboliche, propiziatorie, apotropaiche e curative. La raccolta comprende pezzi eccezionali: la bilicne romana in bronzo, ageminata in argento e rame, il piccolo putto bronzeo rinascimentale, due preziose lucerne da scala fiorentine, datate XVI secolo. Consistente il settore delle “neoclassiche” e quello delle oliere e salsiere, le ampolle per profumi e balsamari – bellissimo l’unguentario egizio in alabastro risalente al 1500 a.C. – e infine i bracieri e gli scaldini.

Tutto racconta il fortunato impiego dell’olio nella vita di tutti i giorni e in tutte le epoche. Lucifeste è anche un’occasione per visitare Torgiano e dintorni, una delle zone più verdi e incontaminate della terra di San Francesco.

Orario: tutti i giorni dell’anno (esluso il 25 dicembre) 10-13;15-19
Per info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mariella Morosi