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Location da film, cerimonie e residenze Reali: sapori antichi tutti da scoprire
Il Canavese è uno splendido angolo di Piemonte ancora poco conosciuto che racchiude un'infinità di tesori naturalistici e storici, tanti castelli, torri e antiche chiese. Abbazie e campanili di epoca romanica, collocati per lo più sul tratto del Canavese della Via Francigena, l’antico percorso dei pellegrini in marcia verso Roma e che negli ultimi anni sta riscuotendo un sempre maggiore successo di visitatori.
Il Canavese è circondato da dolci colline e verdi valli come la Valchiusella e il suo centro nevralgico è la città di Ivrea, dal nome degli abitanti diverso da quello che ci si aspetterebbe: eporediesi, derivante dall'antico nome della città, Eporedia.
Ivrea, capoluogo del Canavese, famosissima per il suo carnevale e per l'Olivetti, il più affascinante complesso architettonico urbanistico, dal 2018 è entrata a far parte del patrimonio dell’UNESCO, ed è senza dubbio il punto strategico di partenza per una visita accurata del territorio, con oltre 50 castelli (i ruderi di altri 37), una ventina di borghi fortificati e circa trenta torri.
Solo per citarne alcuni:
A pochi km dalla cittadina sorge il Castello di Pavone, arroccato su un costone di granito e sorto su un castrum romano. Fu feudo vescovile e subì numerosi tentativi di assedio. Di proprietà privata, oggi è trasformato in un resort e ristorante mantenendo lo stile originale
(Per info: Castello di Pavone - Via Dietro Castello- Pavone Canavese tel. 0125672111 www.castellodipavone.com )
Tra i più noti del Canavese ci sono il Castello di Masino, quello di Ivrea ed il Castello Ducale di Aglié. Quest’ultimo fa parte delle Residenze Reali del Piemonte (riconosciute Patrimonio dell'Umanità UNESCO). .
Il nucleo originario del Castello di Agliè risale verosimilmente al XII secolo, periodo in cui la dinastia dei San Martino si stava affermando nell’area canavesana. La prima trasformazione fu fatta nel 1646 per volontà del conte Filippo San Martino, secondo un progetto che viene fatto risalire ad Amedeo di Castellamonte. Nel 1763 il castello fu acquistato dai Savoia come appannaggio del secondogenito di Carlo Emanuele III, duca del Chiablese:e da questo momento venne intrapreso un nuovo, grandioso progetto di riqualificazione del complesso ad opera dell’architetto Ignazio Birago di Borgaro. Il borgo stesso fu coinvolto nel vasto programma con l’edificazione del parrocchiale, collegato al castello da una galleria coperta a due piani, tuttora esistente. Birago chiamò ad Aglié artisti cari alla corte torinese: i fratelli Filippo e Ignazio Collino per la statuaria delle fontane e Giuseppe Bolina per gli apparati decorativi del grande atrio d’ingresso. Furono inoltre sistemati i giardini e il parco, risolto in termini di rigorosa simmetria verde, con uno specchio d’acqua lungo l’asse longitudinale.
Durante la dominazione napoleonica il castello fu trasformato in ospizio, il parco lottizzato e venduto a privati; nel 1823 rientrò in possesso dei Savoia e due anni dopo ebbe inizio l’ultimo intervento
di aggiornamento degli appartamenti, voluto dal re Carlo Felice. Il castello venne riarredato dagli artisti di corte; lo scultore Giacomo Spalla allestì la Sala Tuscolana, ove sono tuttora collocati i reperti rinvenuti nella villa Rufinella presso Frascati, proprietà di Carlo Felice e della regina Maria Cristina. Nella seconda metà dell’Ottocento fu riallestita la Galleria Verde e portato il parco alla sua consistenza attuale, abbandonando le simmetrie verdi per l’impianto di gusto romantico visibile ancora oggi.
Nel 1939 il duca Tommaso di Savoia-Genova vendette il castello allo Stato italiano per 8 milioni di lire, destinato a museo di sé stesso, lasciandone (per fortuna) immutate strutture e arredi.
Negli ultimi anni il castello è stato usato come ambientazione per le serie televisive Maria José, Elisa di Rivombrosa e La bella e la bestia.
( Per Info: Castello di Agliè -Piazza Castello 2, Agliè TO - www.polomusealepiemonte.beniculturali.it email:
Merita senz'altro una visita, tra i numerosi castelli che caratterizzano questo territorio, il Castello di Masino.
Immersa in un grande parco monumentale, questa sontuosa dimora e - nonostante l'ossimoro - apparentemente poco appariscente, è una delle più illustri casate piemontesi, discendente nel mito da Arduino. Da piu di mille anni il Castello domina la vasta piana del Canavese da un’altura antistante la suggestiva
barriera morenica della Serra di Ivrea, paesaggio intatto e infinito. Questa posizione strategica costò al maniero frequenti contese, ma il nobile casato dei Valperga, che tradizione vuole, appunto, discendente da Arduino, noto nella leggenda come primo re d’Italia, ne mantenne il possesso fin dalle origini, documentate già nel 1070. Nel corso dei secoli l’illustre famiglia convertì il Castello in residenza aristocratica, poi in elegante dimora di villeggiatura.
Dal 1070 fino al 1987 è sempre appartenuto alla famiglia Valperga che, nel 1988, lo ha venduto al FAI (Fondo Ambiente Italiano) i quali hanno sostenuto grosse somme di investimento in restauri. Il castello ha un enorme valore storico e possiede tutti gli arredi perfettamente integri ed originali. All'interno ospita anche un’importante biblioteca, quella dell’Abate Tommaso, con circa 25mila volumi, e il secondo labirinto in bosso più grande d’Italia.
(Info: Castello e Parco di Masino: Via del Castello, 1, Masino -TO - tel. 0125778100)
Con circa 600 abitanti in una posizione panoramica con vista su Bairo che guarda la piana verso Castellamonte, è consigliabile visitare Torre Canavese. Il paese è situato lungo le pendici di una collina morenica, estrema propaggine occidentale dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea, il più grande d'Europa, nato dal ritiro degli imponenti ghiacciai alpini. Nella parte più alta del paese è posto un castello edificato ai tempi di Re Arduino (955-1014).
Oggi il castello, che ha subito nel tempo progressive trasformazioni e ammodernamenti, è sede della la Galleria d’Antiquariato proprietà dell’antiquario e mercante d’arte Marco Datrino. Alla sua iniziativa si devono una serie di mostre prestigiose, che hanno dato notorietà al paese. Una numerosa rappresentanza di artisti della ex Unione Sovietica ha abbellito i muri delle case con pannelli dipinti, una sorta di museo ‘en plein air’, che ospita anche opere di alcuni artisti canavesani.
In paese è presente anche una piccola pinacoteca intitolata a Raissa Gorbaciova presso la quale si svolgono mostre periodiche. Nel centro storico, lungo il percorso noto come “Viassa”, è stato ricostruito l’universo cinematografico del celebre regista italiano Federico Fellini, in un cammino che ripercorre, attraverso le immagini, i suoi film di culto: un’installazione permanente che merita di essere visitata durante la giornata o la sera, illuminata in un’atmosfera suggestiva.
Fu inoltre qui che il grande poeta crepuscolare canavesano Guido Gozzano trasse ispirazione per le visioni eteree e sfumate dell'abbaino secentesco della signorina Felicita.
Ecco alcuni suggerimenti Dove Dormire:
Hotel Crystal Palace - Via Circonvallazione 4 - Banchette D Ivrea (To) - tel. 0125613060 www.hcrystalpalace.com
Hotel Gardenia - Regione Poarello SS 26 n°11 - Romano Canavese - Tel. 0125631095 www.hgardenia.com
La Foresteria del Castello - Via Briandate 3 - San Giorgio Canavese (To) - tel. 0124450700 www.foresteriadelcastello.it
Canavese Golf&Country Club - Strada Piane 4 - Loc San Giovanni dei Boschi - Torre Canavese - tel. 0124512078 www.canavesecountryclub.it
Per ulteriori informazioni www.canaveseturismo.org o scrivere a
Silvia Donnini