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TRADIZIONI POPOLARI TRA BORGHI E CASTELLI
Nella tradizione popolare il 10 agosto rievocherebbe il martirio di San Lorenzo e le stelle cadenti le sue lacrime volate in cielo.
Sono centinaia e centinaia i luoghi dove andare per assistere allo spettacolo della volta celeste: basta trovarsi in luoghi isolati, possibilmente in assenza di luce artificiale e lontani dall’inquinamento ambientale. Fra le tante zone “incontaminate” d’Italia c’è Montemaggiore al Metauro, nella campagna marchigiana. Questo tipico borgo medievale (trasformato in albergo diffuso) poco distante da Fano, grazie alla sua posizione sulla sommità di un colle, con un’ampia panoramica dalle colline dell’entroterra fino al mare Adriatico, offre un terrazzo naturale aperto verso il firmamento. L’illuminazione soffusa regala la possibilità di praticare lo “star-watching”, a caccia di “punti luminosi”.
Gli Astrofili interessati potranno utilizzare telescopi o binocoli per condividere la propria passione, puntando l’obiettivo verso la volta celeste; i nostri cieli, infatti, saranno attraversati dalla pioggia meteorica delle Perseidi che riempie la volta celeste di scie luminose.
L’appuntamento è fissato per il 10 Agosto alle ore 19,00 in Piazza Bramante.
(Per pernottare o solo cenare: Relais 2 Campanili- Montemaggiore al Metauro .Tel. 0721892301 www.duecampanili.it)
Non molto distante, un’altra iniziativa d’impatto storico rievocativo da non perdere:
Urbino, patrimonio dell’umanità, ricorda la maestosità del passato il 13, 14 e 15 agosto 2010 con la XXIX edizione della Festa del Duca “Sipari Rinascimentali”, grande manifestazione che farà riscoprire attraverso mostre, laboratori artistici, cinema storico, teatro, danza, mercati rinascimentali ed artigiani dislocati per il centro storico, il ricco lascito culturale e lo splendore della corte dei Montefeltro. Anche questa edizione, promossa dall’Associazione ARS Urbino Ducale in collaborazione con l’ Assessorato Turismo e l’ Assessorato Attività produttive del Comune di Urbino e sotto il patrocinio di Regione Marche, Provincia di Pesaro Urbino, Comunità Montana Alto e Medio Metauro, ERSU, si propone di coinvolgere attivamente visitatori, artisti e artigiani e valorizzare il patrimonio storico e culturale del territorio.
I visitatori, 24mila presenze per l’ edizione 2009, saranno accolti da colorate bandiere disposte sui palazzi antichi. I vessilli delle Dieci Contrade di Urbino indicheranno infatti la strada verso il centro storico, cuore pulsante dell’intera manifestazione. Tra le tante attività, sarò possibile iscriversi a corsi di tessitura, creazione di oggetti in ceramica e creta, realizzazione di maschere di cuoio della commedia dell’arte, costruzione di giochi antichi, lavorazione del vetro, esercitazioni con pantomima e scherma, costruzione di aquiloni, ricamo e tombolo. Chi desidera potrà fermarsi ad ammirare la mostra mercato di artigianato artistico e ristorarsi in qualche giardino e cortile allestito secondo i dettami delle vere osterie rinascimentali. Sarà infatti possibile assaggiare i piatti tipici che imbandivano le tavole del Duca e riscoprire così antichi gusti e sapori, origini del variegato patrimonio enogastronomico urbinate.
Per le strade e le piazze, assieme ai tradizionali mestieri rinascimentali, un tripudio di spettacoli ricreerà quella magica ed al contempo maestosa atmosfera che regnava al tempo dei Montefeltro. Musica antica, teatro dialettale, reading poetici, mostre, una rassegna di cinema storico – “Cinema Rinascimentale e in costume” presieduto dal maestro Monicelli e dedicata a Pasolini e Ninetto Davoli. Culmine degli spettacoli sarà il 14 agosto con “La Notte del Duca”, quando da Piazza Rinascimento partiranno tamburini, saltimbanchi, giocolieri, cornamusieri, madrigalisti e sbandieratori di San Sepolcro per omaggiare la corte dei Montefeltro con meravigliosi spettacoli e performance fino alle prime luci del giorno.
Il Palazzo Ducale del Laurana sarà infine la cornice del corteo storico e della vera e propria rievocazione del 15 agosto in onore di Battista e Elisabetta Gonzaga “Due principesse alla corte dei Montefeltro”. Per la prima volta si terrà il Torneo degli Arceri delle Dieci contrade di Urbino, e non mancherà il tradizionale Torneo Cavalleresco della Cortègiania all’anello – disputa incruenta in uso alla Corte urbinate, durante la quale Federico da Montefeltro perse un occhio. Il tutto si svolgerà alla Fortezza “armata” Albornoz, per l’occasione trasformata in campo d’ armi dei più abili cavalieri d’Italia, tra cui “I poeti della spada” di Urbino. Tra accampamenti e combattimenti si potrà ammirare inoltre l’esibizione equestre di monta vaquera e alta scuola con cavallo andaluso del cavaliere professionista Ventura Suarez Fernandez.
ORARIO PER IL PUBBLICO: 13 -14-15 agosto 2010 9.00 – 24.00
Per il programma completo: www.urbino-rievocazionistoriche.it – 348 4748795 fax 0722 320855-Prenotazione workshop e laboratori: tel. 0722-327831
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Storie di fantasmi e spiriti che si aggirano tra le rocche e i manieri di Parma e Piacenza. Un insolito pretesto per conoscere le splendide fortezze della zona.
Rimangono intrappolati nella vita terrena per cause di onore, amore o ingiustizie, a volte scalpitano nella notte o si divertono a spaventare, la loro presenza è testimoniata da secoli e secoli, possono apparire in sogno, c’è chi dice di averli incontrati e chi addirittura è riuscito a fotografarli: semplice suggestione o realtà?
Intanto pare che animino tutt’oggi le mura antiche dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. La Fata Bema, Donna Cenerina, lo scuro Confalonieri e Aloisa sono solo alcuni di loro: storie fantastiche che affiorano dal passato come aloni di sospiri.
Si narra che nel pozzo della Rocca di Rivalta fu calato un tale Giuseppe, cuoco di corte, dalle capacità culinarie uniche. Fu probabilmente la sua bravura a causar un truce assassinio, Giuseppe fu pugnalato e strangolato da una mano ignota. Il corpo fu ritrovato dopo tanto tempo, ma il suo spirito da quel luogo non si spostò e la leggenda dice che si sente girare per i corridoi del castello o udire il suono del suo batticarne ancora pestare nel mezzo della notte. Salta la luce e si attivano gli elettrodomestici, sono i segnali di Donna Cenerina, il fantasma della Rocca di Soragna, la giovane Cassandra Marinoni, moglie del marchese Diofebo II Meli Lupi, che morì assassinata nel 1573 dal cognato Giulio Anguissola insieme alla sorella Lucrezia. Un omicidio rimasto impunito e la leggenda narra che quando Donna Cenerina (il nome deriva dai suoi lunghi capelli biondi) esce allo scoperto, indica macabri presagi per la famiglia Meli Lupi.
Arrivata per la prima volta a Montechiarugolo nel 1593, la fata Bema propose a Ranuccio I, in visita ai conti Torelli, di lasciarle leggere la propria mano. Ranuccio però, che aveva terrore per tutto ciò che riguardava l’occulto, ordinò l’arresto della ragazza e la sua reclusione nel carcere della Rocchetta, dando inizio a una serie di fughe e peregrinazioni della poveretta per sfuggire alla persecuzione del Duca. Bema finì comunque la sua vita a Montechiarugolo, amata e ben voluta dalla gente del borgo, tanto che oggi è ricordata come un gentile fantasma, che appare alle giovani donne alla vigilia delle nozze per istruirle sulla loro nuova vita.
Al Castello di Paderna il mistero avvolge la piccola Chiesa di Santa Maria: costruita prima dell’anno Mille, con pianta a croce greca, un perfetto cubo costruito sul multiplo del numero 3. Al centro di essa è stato misurato un potente campo magnetico naturale. E tra le vetuste mura del Castello vagherebbe ancora l’ombra del “Confalonieri”, che trasportato a Paderna dal Castello di Turro vi trovò morte violenta (la leggenda racconta che le sue urla si udivano “ad un tiro di balestra…”). E’ invece la presenza del Pier Maria Scotti, meglio conosciuto con l’appellativo de “Il Buso”, ad infestare il Castello di Agazzano. Pugnalato a morte e poi gettato nel fossato nel 1514 da Astorri Visconte e Giovanni da Birago, che riuscirono ad impadronirsi del maniero, “Il Buso” si aggira tra le mura con fare serio e guardingo oppure corre facendo ruotare la spada e, dopo una serie di rumori metallici e di urla, scompare lasciandosi dietro solo i lamenti. E’ un fantasma pacifico, descritto come un uomo alto con una corazza scura, pantaloni di pelle, stivali, elmo con penna azzurra e spada in mano. Tra le mura del Castello di Gropparello del duecento si tramanda che Pietrone da Cagnano murò viva la moglie per punirla di un tradimento con Lancillotto Anguissola. Queste stesse mura hanno attirato l’attenzione di studi paranormali di noti sensitivi come Umberto di Grazia che ha avvistato la presenza di un uomo con la barba e bastone caduceo. A Grazzano Visconti il fantasma risponde al dolce nome di Aloisa. Ben in carne, le braccia conserte al seno, dal suo basamento vicino alla piazza del Biscione occhieggia ai turisti, e le sue sembianze sono fedeli al ritratto che lei fece di sé stessa guidando la mano di una medium nel corso di una seduta spiritica, durante la quale raccontò anche la propria storia. Sposa di un capitano di Milizia, morì di gelosia in seguito al tradimento del marito, e da allora vaga per il castello e il parco: “Io sono Aloisa e porto Amore e profumo alle Belle che donano il loro sorriso a Grazzano Visconti”. Si dice che di notte schiaffeggi gli ospiti del castello, l’unico modo per placarne l’ira è quello di appendere alla sua statua collane e monili… che infatti il simulacro sfoggia, esibendo i tanti doni ricevuti nel corso degli anni. Dopo una mostra e diversi articoli a lei dedicati, oggi Aloisa è diventata una specie di San Valentino al femminile, una protettrice degli innamorati.
Infine avrebbe abitato il Castello di Bardi sul finire del Quattrocento il cavaliere Morello che, innamorato ricambiato della castellana sedicenne Soleste, ma da questa diviso per diversa classe sociale, partì per una spedizione di guerra. Vedendo ritornare soltanto l’esercito con le insegne del nemico, Soleste lo credette morto e si gettò dalle mura vicine al mastio. Morello tornò ma, saputa la notizia della sua morte, si suicidò a sua volta. L’aggirarsi inquieto del suo spirito è stato addirittura fotografato: Michel Dinicastro e Daniele Gullà, due parapsicologi bolognesi, armati di una Pentax e di una termocamera per la lettura e visualizzazione delle variazioni del gradiente termico dell’ambiente, sono riusciti a immortalarlo.
Per ulteriori informazioni :Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza – Club di Prodotto Tel. 0521.823221; 0521.823220 –
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Non solo fantasmi e spiriti ma anche LA MAGIA della FIABA
Torna a RIVA DEL GARDA il C’era una volta… l’Isola del Tesoro, la manifestazione proposta dal 26 al 29 agosto, dedicata quest’anno al racconto di R. L. Stevenson. La cittadina si trasformerà per quattro giorni nel teatro delle avventure di Jim e i suoi compagni, tra scenografie e spettacoli di strada. Uno storico appuntamento che dal 1999 trasforma il centro del Garda Trentino in un posto fatato, per la gioia dei bambini ma non solo. Pirati, navi, isole deserte, mappe del tesoro, gambe di legno e bauli misteriosi invaderanno le strade all’insegna del divertimento e della tradizione, tra racconti, giochi, animazioni, musica e l’immancabile spettacolo pirotecnico.
È dagli Anni 50 che Riva del Garda ospita “Notte di Fiaba”: dal 1999, però, l’appuntamento per la cittadina rivana ha cambiato formula e ha scelto di riproporre ogni anno una favola diversa per affascinare bambini e adulti in visita nel Garda Trentino.
Numerosi gli spettacoli di strada, con attori, narratori, equilibristi e giocolieri; laboratori creativi e di manualità, rigorosamente a tema con la fiaba dell’anno. Per gli adulti la manifestazione offre anche concerti e appuntamenti musicali, mercatini e mostre fotografiche sulla Notte di fiaba. Ampio spazio anche alla gastronomia locale: le associazioni cittadine preparano piatti tipici della tradizione locale come la carne salada, la polenta e i canederli.
In occasione della Notte di Fiaba, Ingarda Trentino SpA, Azienda per il Turismo, propone un pacchetto vacanza a prezzo speciale: 3 pernottamenti in mezza pensione in hotel;Passeggiata con vista alla scoperta del Garda Trentino;biglietti per partecipare al viaggio nella fiaba;Omaggi della manifestazione
Per info: Ingarda Trentino Tel 0464 554444
Comitato Manifestazioni Rivane Tel. 0464.560113
Silvia Donnini