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Alleg(o)ria e scherzi. Carri, maschere e prodotti tipici locali: un viaggio virtuale attraverso i più celebri Carnevali d’Italia.
Quando si parla di Carnevale non si possono non citare quelli di Venezia e di Viareggio, i più famosi d’Italia e di mondanità, seppur diversi fra loro. Venezia offre un suggestivo scenario in tutti i mesi dell’anno ma dal 14 al 24 febbraio il carnevale arricchisce la città con una serie di eventi. Ad animare la festa 2009 giungeranno nella Laguna centinaia d’artisti , l’edizione di quest’anno sarà dedicata ai sensi:”Sensation” infatti sarà il percorso della vista, del tatto, dell’ascolto del gusto e l’ebbrezza dell’olfatto. Tra le iniziative “Dialogo nel buio” è un percorso all’insegna della scoperta della percezione, Una festa di Carnevale al buio, dove tutti i sensi, in particolare il tatto, sono protagonisti. E’ basata su una mostra che sta ottenendo record di visitatori in tutto il mondo, in cui gruppi di persone accompagnati da esperte guide non vedenti compiono un percorso sensoriale completamente al buio. La nuova edizione di Dialogo nel buio declinata nello spirito del Carnevale riserva nuove sorprese ed un percorso inedito. In collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano, l’installazione è ospitata alle Corderie dell’Arsenale, nel sestiere di Castello, che diventa, per il 2009, il territorio del Tatto. (Da sabato 14 a martedì 24 febbraio, ore 11.00 – 20.00. Ingresso a pagamento)
Dario Fo (Premio Nobel alla Letteratura 1997) parteciperà al Carnevale di Venezia il 14 febbraio 2009 recitando il primo Mistero Buffo, giullarata popolare presentata per la prima volta nel 1969. L’opera composta da una serie di monologhi, descrive alcuni episodi di argomento biblico, ispirati a brani dei vangeli apocrifi o a racconti popolari sulla vita di Gesù.In una magica serata Dario Fo attualizzerà l’opera con richiami alla storia e la cultura veneziana.
Un Carnevale fatto di storia e tradizioni (giunto quest’anno alla 136° edizione) ma dalla spiccata vocazione satirica è, da sempre, quello di Viareggio, in provincia di Lucca. Una festa all’insegna della pace della solidarietà. Dall’8 febbraio gli indiscussi protagonisti della sfilata saranno i mega personaggi di cartapesta in parate interminabili sulla passeggiata del lungomare. Tra i temi in primo piano, come sempre , la politica nazionale e internazionale e l’attualità. Un omaggio anche a Uberto Bonetti per i cento anni di carriera. Ricco il calendario delle manifestazioni collaterali teatrali, sportive e particolari veglioni mondani.
Ad Ivrea prende il via ufficialmente domenica 8 febbraio la 202° edizione dello Storico Carnevale piemontese. L’apertura del 2009 s’inaugurerà con l’ormai tradizionale Fagiolandia, una rassegna di prodotti enogastronomici tipici del territorio. In un pentolone da record (cinque metri di diametro) verranno cotti oltre cinque quintali di fagioli grassi,pari a 5.000 razioni, poi offerti in degustazione gratuita ai visitatori. Un ricordo di quel dono che nel Medioevo, una volta l’anno, nel giorno dell’Assunta, i signori di Ivrea usavano regalare alle famiglie più povere, unica concessione fra infinite tasse e gabelle che riducevano il popolo alla fame. La manifestazione toccherà il culmine con la storica,spettacolare e temibile Battaglia delle Arance.
Conosciuta in tutto il mondo, la Battaglia ricorda la grande rivolta popolare che ebbe luogo nel XII secolo e che portò alla distruzione del Castello cittadino.Il tumultuoso gioco delle parti avviene tra gli aranceri a piedi, simbolo del popolo ribelle, e quelli sui carri, simbolo delle guardie del tiranno. Indumento tipico e obbligatorio del Carnevale di Ivrea è il berretto frigio, in uso durante la rivoluzione francese, indispensabile per proteggersi dal lancio delle arance.
Il Carnevale di Fano (Pesaro Urbino) è, secondo molti testi, il più antico d’Italia: le prime attestazioni scritte relative a questa festa risalgono addirittura al 1347. La leggenda narra che sia nato per celebrare la riconciliazione delle due più importanti famiglie cittadine di allora, i Del Cassero e i Da Carignano, citate da Dante Alighieri nella Divina Commedia. Risale invece al 1450 il primo Palio disputato con cavalli ed asini al termine del quale il vincitore, per festeggiare, lanciava agli spettatori delle offelle al miele. Una tradizione che nel tempo si è trasformata sino a diventare una battaglia combattuta a colpi di quintali di dolciumi. Sfilate di carri allegorici, gruppi folcloristici, mascherate, getto di quintali di dolciumi e spettacoli pirotecnici prenderanno il via domenica 8 febbraio.
Il Carnevale di Sauris (Udine) è uno dei più antichi dell’arco alpino e viene festeggiato il sabato e la domenica precedenti il martedì grasso (quest’anno 20-21 febbraio). Protagonisti della festa sono il “Rolar” e il “Kheirar”. Il “Rolar” è una figura magica e demoniaca: la faccia annerita dalla fuliggine, avverte la gente che si prepari per la mascherata. Il “Kheirar” è il re delle maschere: il volto celato da una maschera di legno, ha i vestiti laceri e una scopa in mano, che usa per battere alle porte delle abitazioni in cui vuole entrare. Le due figure percorrono le vie di Sauris accompagnate da un corteo di maschere, che possono essere brutte (Scheintena schembln) o belle (Scheana schembln). Le maschere che nascondono il viso dei partecipanti sono di legno.Il corteo prosegue nella notte e, al lume delle lanterne, si inoltra nel bosco per seguire un suggestivo percorso notturno alla volta di un grande falò propiziatorio innalzato in una radura. La manifestazione si chiude con la premiazione dei gruppi mascherati nel tendone ristoro riscaldato.(Organizzato da Lilium tel 0433 86166
Silvia Donnini