veduta taranto
LA CITTA’, IL CASTELLO e RIAPERTURA DEL MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO
M a r t a: “Museo Archeologico di Taranto”. Facile da pronunciare anche in diverse
lingue, spostando l’accento se si vuole. Sono caratteri riconoscibili, amichevoli, che per essere decodificati non richiedono particolari conoscenze. Accessibili quindi, ma che in una qualche misura lasciano intendere che si tratta di qualcosa che ha a che fare con l’antichità. Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto è considerato fra i più importanti d’Italia. Nel cuore della città, fu istituito nel 1887 ed occupa sin dalle origini l’ex Convento dei Frati Alcantarini, o di San Pasquale. Dell’edificio originario rimane poco più che la sagoma, che si sviluppa intorno ai quattro bracci porticati del chiostro; esso è stato infatti modificato e ingrandito più volte a partire dal 1901, quando le facciate furono ricostruite in stile umbertino. Dopo una precaria sistemazione dei reperti realizzata da Luigi Viola sul finire del XIX secolo, il primo vero allestimento fu realizzato da Quintino Quagliati nel primo trentennio fino al penultimo, del 1963, da Nevio Degrassi. Negli ultimi anni tutto il complesso è stato sottoposto a impegnativi lavori di consolidamento, ristrutturazione e adeguamento impiantistico, ed oggi il Museo (inaugurato il 20 dicembre scorso dopo sette anni di chiusura) consente al visitatore un percorso moderno, tecnologico e multimediale senza far perdere il contatto con le caratteristiche reali dell’antico.
museo taranto Il nuovo itinerario di visita mira a rappresentare tematiche specifiche legate agli aspetti più significativi del popolamento antico dell’area di Taranto all’interno di ampie fasce cronologiche, dalla preistoria al Cristianesimo.
Partendo dalle prime testimonianze di vita del V millennio a.C., si prosegue alle fasi della colonizzazione spartana sulle coste del golfo di Taranto, dedicando ampio spazio ai modi del vivere, ai culti, ai rituali funebri della città greca, senza tralasciare le tematiche dei rapporti intercorsi fra le aree di cultura ellenica e il mondo indigeno. Si passa agli aspetti della città romana a partire dal III secolo a.C. fino ai tempi dell’impero, per giungere infine alle fasi tardoantiche e altomedievali. reperti museo taranto Moltissimo il materiale repertato mai esposto prima e sottoposto a nuovo restauro (scultura, ceramica, terrecotte figurate, oreficerie)

Taranto è una città difficile da collocare ma facilissimo rimanerne affascinati. Quasi surreale, sospesa fra due mari custodisce come in uno scrigno preziosi gioielli di una storia tutta da raccontare fra ciminiere fumose in mezzo ai canali. E poi c’è la storia di ogni porto, di pericolosità vere o presunte della “città vecchia”, di leggende metropolitane, di industria e di povertà. Poi c’è un perfetto ponte girevole e ci sono le Unità della Marina, le scuole per ufficiali, i sommergibili ed un monumento in bronzo al marinaio, a sottolineare il forte legame che lega la città all’arma. Ma Taranto è storia, arte e cultura. Probabilmente fondata da coloni spartani, un’altra versione la farebbe risalire a duemila anni prima di Cristo, ad opera di Taras, figlio di Poseidone.
Taranto, insieme a Siracusa e Corinto, pare siano le sole città al mondo dove si trovino ancora resti di un tempio greco della prima metà del VI sec. a. C. (Tempio Dorico).
castello aragonese Imponente e maestoso, ad arricchire il paesaggio, il visitatore può accedere al Castello Aragonese (Castel S.Angelo) che si eleva a ridosso di un antico avvallamento naturale di roccia su cui sorge la città vecchia. La fortificazione ha origini lontanissime (normanne-sveve-angioine) ricostruita da Federico II (1240) fino a Ferdinando d’Aragona Re di Napoli (1490 circa) che ne potenziò le difese marittime. Mura, torrioni, archi, fossati e feritoie ne fanno un capolavoro architettonico di impareggiabile bellezza. Negli ultimi anni sono stati effettuati restauri grazie alle istituzioni militari competenti e alle soprintendenze per i beni Archeologici ma anche alla passione “storica” di un ammiraglio, Francesco Ricci, autore del libro “Il Castello Aragonese di Taranto” in cui viene descritta ed esposta minuziosamente la storia della fortificazione e i lavori di restauro.libro ammiraglio Gli ultimi scavi hanno consentito il ritrovamento di numerosi e preziosi reperti storici che arricchiscono la storia antica della città.

Oggi il Castello, sede della Marina militare, ospita frequentemente rassegne e mostre artistiche. Il 21 dicembre scorso, in concomitanza con l’inaugurazione del Museo Archeologico di Taranto, nelle sale interne del Castello Aragonese è stata presentata la personale del maestro-fotografo Pino Settanni (natio di Grottaglie-Taranto) “Lo specchio dell’anima – Cento ritratti” è un viaggio nel mondo della cultura e del cinema italiano attraverso le splendide immagini che ritraggono decine di personaggi indimenticabili come Mastroianni, Manfredi, Fellini, Troisi, Rita Levi Montalcini, Alberto Moravia. Oltre alla mostra fotografica, da sfogliare piacevolmente “nati a Taranto”, una curiosa raccolta di scritti inediti firmati da giornalisti, scrittori, esponenti del mondo accademico e dell’economia nazionale ed estera nativi della città bimare. Tra le firme autorevoli già inserite nel volume ci sono quelle dello scrittore Giancarlo De Cataldo (un cult il suo “Romanzo Criminale”), dei giornalisti Carlo Chianura, Luigi Monfredi, Sandro Petrone e Patrizia Viola.
Il senso dell’iniziativa, promossa dall’agenzia T9 Communication di Taranto, cerca lodevolmente di proporre un percorso culturale e di crescita civica per una città che dopo il dissesto tenta il suo riscatto. (per info: www.natiataranto.it Tel. 099 4608076 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

In occasione della riapertura del Museo Archeologico, l’APT locale offre un pacchetto turistico a 150,00 euro che prevede il pernottamento (due notti -tre giorni) in hotel, visita guidata di Taranto e Castello Aragonese, ingresso gratuito al Museo e trasferimenti gratuiti nei siti da visitare. (per informazioni 0994532392)

(Silvia Donnini)