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Accade ogni 18 anni,durante il plenilunio lunistizio, che la Luna si rifletta, da un foro di pietra, nel Pozzo Sacro dell’area nuragica di Santa Cristina.
Siamo a 4 km da Paulilatino (Oristano), nella zona archeologica risalente al 1000 A. C. con nuraghi e menhir di basalto, tra olivi millenari,le cui radici hanno inglobato tombe romane. La “Luna nel pozzo”, questo spettacolo meraviglioso,verificatosi qualche mese fa, riapre interrogativi su un evento ancora misterioso. Il fenomeno si ripeterà ancora nel 2024.
Sul significato del tempio ipogeico di S. Cristina si discute ancora:osservatorio astronomico o luogo di culto dell’acqua, elemento taumaturgico, simbolo di energia e vita? Al culto di Sole e Luna
si aggiunse infatti, nel I millennio A.C., quello delle divinità delle acque.
Nell’area nuragica si possono ammirare anche la Sala circolare delle riunioni, il nuraghe S.Cristina, alto 6 metri, con una scala che porta alla sommità, e numerosi altri reperti.
Accanto, l’omonima Chiesa medievale con tutt’intorno il villaggio di muristenes, minuscoli ripari per i cumbesias, praticanti delle novene in onore dei santi patroni.
Un nuraghe e una Domus de Janas, sepoltura prenuragica detta casa delle streghe,sono anche nel centro di Paulilatino tra le piazze e i vicoli col selciato ricostruito in basalto,la pietra con cui sono fatte anche le case ,basse, con uno spettacolare effetto-presepe.
A maggio, giugno, luglio e settembre, in occasione delle feste religiose, si tiene il “Palio”.
Davanti corre un cavaliere con il vessillo del Santo,dietro altri 3 “guardiani” di scorta e, a seguire, altri cavalieri che tentano agilmente di superare il primo.
Belle le chiese, tra cui S.Pietro Martire, S.Maria Maddalena e la Madonna dell’Itria.
Paulilatino è detta la Valle dei cento nuraghi per la ricchezza dei reperti che ne fanno un museo a cielo aperto.
Ci sono anche 39 Tombe dei Giganti, monumenti funerari di sepoltura collettiva dove la cultura popolare riteneva vi fossero sepolti uomini giganteschi.
Di grande interesse è il Museo Etnografico Atzori con ambientazioni,oggetti e attrezzi della vita agricola e pastorale.
La sezione archeologica, in allestimento, offrirà reperti tra i più preziosi della Sardegna.
Nuovi restauri e recuperi di edifici pregevoli sono stati programmati dall’amministrazione comunale.
Per informazioni:
(Mariella Morosi)