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IL BORGO MARCHIGIANO TRA I PIU’ BELLI D’ITALIA E FELICE ESEMPIO DI PROMOZIONE TURISTICA INNOVATIVA
Ci sono dei luoghi tra il verde fatti apposta per il relax. Perchè solo sognarli nei momenti di stress e poi magari programmare vacanze pazze o banali? Meta ideale per un turismo diverso è Montecosaro,uno tra Borghi Più belli d’Italia, nel Maceratese, su un colle che domina la Valle del Chienti. E’ Bandiera Arancione, marchio di qualità turistico-ambientale del Touring Club Italiano, e non dista che 9 km dalle belle spiagge di Civitanova Marche.
C’è tutto quanto si possa desiderare: un paesaggio dolce, un nucleo fortificato trecentesco, torri medievali di avvistamento, chiese e pievi romaniche, il piccolo Teatro delle Logge con un cartellone di livello e persino un museo del cinema unico al mondo,quello del Cinema a Pennello, dedicato alla grafica pubblicitaria cinematografica. In più come altri centri delle Marche è famoso per l’artigianato calzaturiero e molti outlet offrono occasioni imperdibili. Straordinaria l’offerta enogastronomica, basata sui prodotti dell’agricoltura che è ancora una delle attività più fiorenti. Un luogo ideale per una vacanza.
Lo hanno capito Daniela e Fiorenzo, bresciani, capitati qui per caso durante un corso universitario all’Università di Urbino. Non solo si sono innamorati di questa terra dai coloti sfumati, ma vi hanno messo le radici acquistando una vecchia casa colonica e restaurandola senza stravolgimenti. Oggi la loro country house -battezzata “Il dolce far niente” è diventata un esempio di quel turismo diverso invocato da molti. A parte il totale il relax, le coccole e le attenzioni, ci si sente subito parte nella vita locale e nel territorio. Si mangia tutti insieme e a raccontare come qui sono fatti come una volta salumi e formaggi vengono allevatori e norcini, i vignaroli fanno degustare i loro vini e la bravissima Catia insegna tutti i segreti dei maccheroncini di Campofilone. Daniela in cucina è maestra di risotti e vincisgrassi -un monumento di lasagne con vari ragu di carni e besciamella- mentre il marito è indaffarato a programmare gite e percorsi inediti nei dintorni. Inevitabile sentirsi subito amici. Altre strutture locali si stanno ispirando a questa nuova formula turistica innovativa dei coniugi bresciani, certamente l’unica in grado di far vivere un territorio.Per visitare Montecosaro si varca Porta di San Lorenzo, un tempo fornita di una massiccia grata manovrata dall’alto per sbarrare l’ingresso ai nemici. L’impianto urbanistico del centro storico è seicentesco ed è dominato dalla Torre Civica.La sua campana è famosa perchè fu il simbolo dell’insurrezione anti-feudale del 1568, repressa nel sangue. Tante le chiese da vedere: quella del Santissimo Crocefisso dei Sassi,la Collegiata, quella delle Anime e quella a pianta ottagonale dedicata a San Rocco che aveva fatto cessare una pestilenza. Il Cassero, in cima al colle, è parco urbano e belvedere,ma un tempo era una fortezza di cui oggi restano ruderi. La piana, bonificata nei secoli bui dai monaci farfensi e restituita all’agricoltura è oggi fertilissima. La testimonianza storica più importante è la Basilica di S.Maria a Piè di Chienti che, sui due livelli, conserva la solennità di monastero altomedievale, mediazione tra lo stile borgognone e quello lombardo. La luce è soffusa, filtrata attraverso piccole bifore in alabastro.
Numerose le piccole fabbriche artigiane di scarpe, dove vengono fatte le griffes più famose e dove i vip vengono a farsele fare su misura. A dare fama anche all’estero a questo piccolo centro marchigiano è il Museo del Cinema a Pennello, fondato dall’appassionato Paolo Marinozzi che ha voluto rendere pubblica la sua collezione collocandola in due piani del palazzo di famiglia. Sono esposti oltre 130 bozzetti originali, divenuti poi manifesti pubblicitari, firmati da grandi cartellonisti come Capitani, Brini, Ballester, De Seta, Olivetti, Nano, Ciriello, Manno, Cesselon. C’è sempre qualcosa da vedere a Montecosaro. Qui la terra è amata e vissuta, nella tradizione e nell’innovazione. Lo dimostrano le molte realtà rurali che operano nel biologico e nel biodinamico. Montecosaro sembra lontana nel sogno ma non sulla carta geografica:dista solo 16 km da Recanati,20 da Macerata,30 da Tolentino,altrettanti dalla Riviera del Conero e 53 dall’aeroporto di Ancona.
www.comune.montecosaro.mc.it www.aldolcefarniente.com
Mariella Morosi