anticoconvento capuccini ragusa Per chi è alla ricerca di una  “serenità interiore” il luogo è ideale. Lo è anche per chi vuole semplicemente soggiornare a Ragusa Ibla, dopo le faticose e innumerevoli escursioni della giornata e ritrovare il meritato relax.
Da un meticoloso restauro del seicentesco Convento dei Frati Cappuccini, immerso
nel verde dei Giardini di Ragusa Ibla, è nato (dal 2013) l’Antico Convento dei Cappuccini, un hotel polifunzionale e moderno pur mantenendo intatte le caratteristiche storiche, antiche e soprattutto mistiche,  offrendo agli ospiti-viaggiatori un’esperienza molto esclusiva.
Il progetto si concretizza grazie alla forte volontà del Vescovo di Ragusa e all’imprenditorialità di Vincenzo Scrofani, legati da uno stesso obiettivo, quello di valorizzare questo straordinario patrimonio culturale.
Originariamente il Convento dei Cappuccini ospitava 40 frati in altrettante celle, oggi trasformate in 16 camere, arredate nel rispetto dell’essenzialità e della naturalità, seppur con un occhio sempre attento alle moderne comodità. Ogni stanza è diversa dall’altra. Armadi, scrivanie, comodini sono realizzati con materiali semplici e ricavati da elementi naturali.

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Con un’ampia vista panoramica che si affaccia sulla vallata dell’Irminio - non a caso fu un luogo scelto dai Cappuccini proprio per la bellezza e la suggestione del silenzio e del contatto con la natura - l’Hotel conserva questo spirito e calpestare i pavimenti in pietra tagliata secondo l’antica unità di misura del “palmo siculo” o lasciarsi avvolgere dalle atmosfere sobrie e dal delicato silenzio di una delle rare testimonianze architettoniche precedenti al terremoto del 1693, equivale a fare un vero viaggio nel tempo.
La struttura è polifunzionale poichè è stata concepita come un atelier sia artistico che del gusto: non di rado è possibile trovare sulle pareti esposizioni di opere contemporanee accanto ai già esistenti dipinti e iscrizioni antiche originali.

 

Chi dimora all’Antico Convento può anche cenare al Ristorante Cenobio, sotto la regia dello chef Francesco Mastronardi, che dal 26 giugno riaprirà i battenti  al pubblico, con tutti gli accorgimenti dettati dal dopo lockdown per rendere più sicura e piacevole la sosta gourmet.

 

Saranno tre le proposte per il menu estivo (con piatti vegetariani, di pesce e di carne e tre dessert) che abbracciano i valori della mediterraneità, della sostenibilità nonché eticità degli ingredienti. E sarà lo stesso chef che con il piacere di raccontarli accoglierà gli ospiti nel giardino che si apre sulla scenografica vallata dell’Irminio o all’interno della sala affrescata del Cenobio.

Il ristorante, sorto dall' ex refettorio dei monaci, propone una cucina naturale e stagionale delle tipicità del territorio con particolare attenzione alle colture biologiche, grazie al lavoro dei docenti e degli allievi di “Nosco”, la Scuola Mediterranea di Enogastronomia che ha qui la sua sede.
La Scuola, diretta dallo chef Giovanni Galesi e che da settembre amplierà la propria offerta didattica con altri corsi, prepara ad una formazione sia professionale e tecnica di altissimo livello, sia amatoriale, per i semplici appassionati  e di breve durata. L’obiettivo in ogni caso è quello di dare a tutti gli allievi una visione mediterranea della conoscenza sulle materie prime, sul cibo e sul vino, attingendo soprattutto al ricchissimo patrimonio enogastronomico della terra iblea.

I corsi (da settembre 2020) professionali sono molteplici, la durata varia secondo la formazione specialistica scelta: corsi di cucina, corsi di sala bar, sommelier, e altro. (Per informazioni: 347/1472915)
A disposizione dei giovani allievi c’è ” l’orto dei semplici”, all’esterno della struttura, per ampliare e sperimentare la conoscenza di una filiera a km zero, le qualità e l’origine delle materie prime utilizzate successivamente in cucina.

Informazioni:

Antico Convento dei Cappuccini -Giardino Ibleo -V.le Margherita, 41 – Ragusa Ibla

tel. 3471472915 – 0932686750  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Silvia Donnini