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cioccolati d’italia L’iniziativa presentata a Roma dal presidente dell’Unioncamere

Nessuno resiste al cioccolato, e i sensi di colpa sui rischi che corre il girovita vengono rapidamente spazzati dalle assicurazioni dei medici sui benefici per la nostra salute di antiossidanti flavonoidi, procianidina, polifenoli e altri termini misteriosi sulla cui efficacia non osiamo dubitare. La grande industria si ispira spesso, se non addirittura imita, il cioccolato artigianale, espressione di una identità territoriale e di tradizioni spesso secolari. E’ il caso del cioccolato di Modica, fatto senza concaggio, come lo facevano gli Atzechi, o quello  o  quello di Cuneo- chi non conosce gli squisiti cuneesui al rum- oppure quello confezionato dagli artigiani di Belluno, corroborante alleato degli alpinisti. Tanti cioccolati, altrettante professionalità identitarie di storie e territori. Il nuovo marchio “Cioccolati d’Italia“, presentato a Roma dal presidente dell’Unioncamere Ferruccio Dardanello vuole proporre nel mercato globale un’immagine coordinata del cioccolato artigianale italiano, partendo proprio dalle tre realtà più conosciute, come appunto Modica, Cuneo e Belluno. Le rispettive Camere di commercio hanno sposato il progetto proposto dal movimento dei cioccolatieri italiani, il Fine Chocolate Organization, nato nel 2008 per promuovere in Italia e all’estero la cultura del buon cioccolato artigianale italiano. Aperto ad altre realtà regionali, il Progetto prevede tante iniziative tra cui un nuovo portale web, la creazioni di “Strade del cioccolato” e una giornata speciale dal nome “Cioccolaterie Aperte”, in cui gli appassionati del cibo degli dei possono degustare con guide qualificate le varie creazioni dei maestri artigiani e attraverso di esse, un po’ dei territori dove sono di casa. I numeri del cioccolato artiguianale sono notevoli: prodotte 2.300 tonnellate l’anno,di cui il 10% riservato all’export, 75 le piccole imprese produttrici, 1800 persone impegnate nella filiera commerciale. Dopo la presentazione del nuovo marchio si è svolta una degustazione guidata da Monica Merchini, giudice della London Academy of Chocolate, alla presenza dei maestri cioccolatieri Mirco della Vecchia, di Belluno, Silvio Bessone di Cuneo e Tonino Spinello di Modica.
Mariella Morosi