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Silvia Cirri e Livio Aloisi presentano un Cabernet Franc 100% prodotto con le uve dei vigneti di casa
Tutto ha avuto inizio da lì, dai due piccoli vigneti accanto al Podere lungo la via Bolgherese, i primi ad essere impiantati nel 2015.
25 filari di Cabernet Franc che hanno trovato posto tra gli antichi ulivi e che fin dal primo anno hanno mostrato di sapersi distinguere per la qualità delle uve prodotte.
In realtà le uve delle prime vendemmie hanno composto, insieme al Cabernet Sauvignon e al Ciliegiolo il blend del DOC Bolgheri rosso Agapanto, ma, dalla vendemmia 2019 Silvia, un’appassionata di Cabernet Franc in purezza, decise di mantenerle distinte non soltanto durante la raccolta e la vinificazione, ma anche nella scelta dell’affinamento.
Vendemmiate nella seconda metà di settembre 2019, le uve “di casa” sono state quindi messe a fermentare in cemento a contatto con le bucce per circa 30 giorni.
A seguire un affinamento di 16 mesi in barriques di rovere francese di primo passaggio e, da marzo 2021,un ulteriore affinamento in bottiglia di altri sei mesi.
A settembre 2021 quindi viene presentata la terza etichetta, un Cabernet Franc in purezza, prodotto e affinato con le caratteristiche del Bolgheri Superiore, che si chiamerà Apistós, che in greco antico significa “incredibile” in quanto, dopo i fiori di Agapanto ed Elleboro delle precedenti etichette, questo è un fiore immaginario, “il fiore che non c’è”.
E’ questo un ulteriore passo avanti per la giovane piccola azienda di Bolgheri nata con la vendemmia 2015, i cui vini hanno già raccolto molti premi.
La coltivazione è biologica, le uve sono raccolte e selezionate a mano e vengono vinificate nella cantina di proprietà inaugurata nel 2019, per la quale agli investimenti in design sono stati preferiti quelli in tecnologia e sicurezza.
Al successo hanno contribuito anche le scelte coraggiose e fuori dal coro di Silvia: per il blend di Agapanto ha voluto infatti introdurre, accanto al Cabernet Sauvignon e al Cabernet Franc, un 20% di Ciliegiolo, che ha conferito al vino freschezza e originalità nel profumo, mentre per il bianco Elleboro ha scelto Viognier, Chardonnay e Sauvignon Blanc, blend non molto frequente in quest’area.
Silvia è affiancata da una piccola squadra operativa agile, multi-tasking e di sole donne scelte personalmente, giovani, appassionate e competenti, supportata anche da collaborazioni esterne per il settore enologico e di comunicazione e marketing.
La digitalizzazione dell’azienda, portata a termine nel 2019 insieme al sito internet con e-commerce, rende possibile a Silvia una gestione più agile dell’azienda anche a distanza: il suo primo lavoro fino ad ora è infatti quello di medico in un ospedale milanese (Primario del servizio di Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio del Gruppo San Donato di Milano).
Questo è quello che Podere Conca ha realizzato nel quinquennio 2015-2020, ma ha in serbo altri progetti a cui sta già lavorando.
Redazione