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Sono passati in un lampo i 30 anni che la holding MGM Mondo del Vino ha appena festeggiato a Priocca, sede piemontese del core aziendale, ma che hanno lasciato tracce, tappa dopo tappa, nella nostra storia enologica.
Il protagonista è Alfeo Martini, romagnolo, che con intuizioni e scelte coraggiose, pur consapevole di essere troppo avanti, ha aperto e promosso nel mondo la nostra migliore produzione vinicola ancorandola ai territori e dandole una identità e un valore. Erano tempi, negli anni '90, in cui il nostro vino era una commodity, si vendeva sfuso o in boccioni e in gran parte andava in cisterna a rinsanguare i pallidi vini d'Oltralpe. E poi non si era spenta la memoria dei morti del metanolo. Ma prima ancora di calarsi nel problema generale, una decina di anni prima, enologo come il padre e con formazione nel mondo delle cooperative, Martini applicò l'invenzione del tetrapack al vino eliminando il problema e i costi del vetro, inquinante e troppo legato alle quotazioni del petrolio. In appena un mese il sistema del boccione a rendere sparì dai supermecati di tutt'Italia.
La vera data di nascita di MGM è il marzo 1991. Con un socio inglese, Roger Gabb, e uno tedesco, Christoph Mack, come imprenditore cominciò a credere in una nuova visione del vino cominciando a valorizzare il potenziale di un vitigno generoso come il Sangiovese di Romagna per poi passare ad altri grandi autoctoni. La fedeltà alle origini è rimasta anche nella sigla MGM, acronimo delle iniziali dei tre soci. La sua visione non poteva che essere internazionale, analizzando la tendenza di consumo del mercato globale che puntava ai vini del Nuovo Mondo, Australia, Sudafrica e Cile, alcolici, robusti, complessi e con concentrazione di aromi. Ce li avevamo anche noi italiani i vitigni giusti e allora bisognava metterli in luce e dare una svolta alle tecniche di vinificazione, coinvolgendo anche enologi stranieri.
Bisognava vendere il vino al mondo, prima che fosse impiantato il vitigno, prima della vendemmia e della vinificazione e sempre puntando alla qualità. Una svolta rivoluzionaria, questa, molto prima che il fattore umano e le buone pratiche agronomiche diventassero - come sono oggi- fattori determinanti per tutti.
Attualmente MGM comprende oltre 5.000 ettari vitati in terre ricche di identità e ad alta vocazione vinicola, con cantine in Piemonte le (tenute Cuvage e Ricossa),in Emilia Romagna (Poderi del Nespoli) e in Sicilia (Barone Montalto). Il trentennale è stato festeggiato a Priocca con vari eventi conviviali e un talk con il giornalista Luciano Ferraro del Corriere della Sera. Martini si è raccontato senza enfasi, parlando più delle persone che hanno creduto in lui che dei numeri, pur tanto importanti. Un grazie speciale è andato alle istituzioni del Piemonte, dove approdò 20 anni fa, che subito compresero quando le buone idee facciano bene al prestigio di un territorio. Un recente passaggio generazionale ha affidato il timone della holding, divenuto il secondo gruppo privato italiano del vino, al figlio Marco Martini. Ma il fondatore resta saldamente alla presidenza e - c'è da giurarci- sta già pensando a nuovi progetti. L'ultimo è stata l'adesione al Fondo Clessidra che dopo l’acquisizione dell’azienda Botter punta a creare con MGM Mondo del vino un gruppo da 450 milioni di euro di fatturato: una garanzia per mantenere la competitività sui mercati. Nell'occasione del trentennale è stata presentata anche un'altra novità: il progetto Itinera che guarda all'intero territorio italiano e ai suoi vitigni autoctoni in grado di rispondere alle aspettative dei consumatori internazionali.
E' un viaggio alla ricerca del meglio attraverso produzioni aderenti ad un modello di costante ricerca qualitativa e in cui la sicurezza e la sostenibilità ambientale e sociale dei processi produttivi rispondano a certificazioni di qualità ed etiche lungo l'intera filiera. Le prime tre etichette presentate a Priocca sono state per il Nord il Pinot Grigio delle Tre Venezie doc, per il Centro il Montepulciano D'Abruzzo doc del Pescarese e per il Sud il Primitivo del Salento Igt, ma siamo solo all'inizio della celebrazione dei nostri migliori vini regionali. La festa dei 30 anni si è svolta nel piazzale di Wine Experience, il primo museo multimediale del vino creato da MGM due anni fa e meta privilegiata degli enoturisti.
Quello che ha colpito, al di là dei discorsi e dei brindisi, è stata la partecipazione di centinaia di vignaioli, cantinieri, amministratori arrivati dalle varie cantine per una festa tutta loro, quasi di famiglia, e a ringraziare chi ha reso possibile una realtà di successo italiano che ha pochi altri esempi.
Mariella Morosi