Amalric Walter “La riscoperta della pasta di vetro”     Murano, 2 febbraio – 16 maggio 2013

La pasta di vetro ha una storia davvero particolare. Sviluppatasi “nell’ombra”, in realtà è una tecnica più longeva di quanto non si pensi e affonda le sue radici addirittura in epoca egizia. Un materiale ‘arcaico’, rozzo ed elegante, che irretisce per la sua doppia essenza e che fa della sua superficie opaca un campo di incontro-scontro tra colori e sfumature.
Forse è questo il motivo che ha spinto Amalric Walter (Sèvres, 1870 – Lury-sur-Arnon, 1959) ad esplorare tutte le possibilità della tecnica e a portarla alla sua massima espressione tecnico-estetica: con precisione maniacale e attenzione per il dettaglio, l’artista francese cerca di conferire una dignità artistica alla pasta.
La caratteristica della “pate de verre” è quella di presentare nello stesso oggetto spessori e colori diversi, superfici lucide e opacità, permettendo di ottenere delle vere e proprie sculture, che racchiudono in sé la plasticità del bronzo e l’effetto impressionista della pittura ad olio.
La personale che il Museo del Vetro di Murano ha dedicato a Walter percorre buona parte della sua evoluzione artistica e, con l’esposizione di circa 400 oggetti organizzati cronologicamente, esplicita il suo desiderio di esprimere le potenzialità della tecnica, che vediamo applicata ai più svariati lavori, dai “vuota-Amalric Walter “La riscoperta della pasta di vetro” tasche” alle placchette decorative, fino ad arrivare a delle sculture libere da qualsiasi vincolo utilitaristico come i busti di donna.

Alla mostra è abbinato un numero monografico della collana “Schegge di Vetro” (Fondazione Musei Civici di Venezia, 2013). A cura di Paolo Bellomo e Carlo Mitarotonda, con il coordinamento di Chiara Squarcina, la mostra si realizza con il patrocinio del Consolato Generale di Francia e dell’Institut Francais di Milano e con il sostegno di Sharp.
Il filo rosso di gran parte della produzione di Amalric Walter è l’ossessione per il mondo animale e vegetale che investirà in particolare i lavori della maturità: scatole, calamai, vassoi e bicchierini si trasformano in un’occasione per analizzare i filamenti delle ali di una farfalla, le venature di una foglia, o il dorso di un camaleonte, passando così dall’analisi scientifica ad una ricerca puramente estetica che esplora tutte le combinazioni possibili del colore.
Una ricerca senza dubbio affascinante che rischia però di limitare la capacità espressiva di Walter: questo viaggio ai confini del colore e della cura estetica, inevitabilmente ridimensiona l’aspetto ‘sporco’ della pasta di vetro.
Una caratteristica che invece trova perfetta espressione nelle placche dei primi del ‘900, prevalentemente a sfondo religioso: soffermandosi più sulla materia che sugli accostamenti dei pigmenti, Walter crea delle superfici morbide e vibranti, che riportano alla mente l’effetto della cera e la consistenza delle opere di Medardo Rosso. Quel tentativo di sintesi tra estetica ed emozione, tra oggetto e arte, è raggiunto con straordinaria efficacia.

Museo del Vetro, Fondamenta Giustinian, 8 – Murano (Venezia)
INFO: www.visitmuve.it – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. call center 848082000
Dal 2 Febbraio 2013 – 12 Maggio 2013 – Ingresso: Intero 8,00 euro Ridotto 5,50 euro
Gratuito per i residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate;1 gratuità ogni 15 biglietti; membri I.C.O.M. Partner ordinari MUVE; titolari MUVE Friend Card
Vaporetto: linea 4.1/4.2/3 – fermata Murano Museo

 

Stefano La Rosa