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CON UNA FILIERA UNITA NUOVO VALORE AL GRANO DURO E ALLA PASTA

 convegno grano duro

Si rafforza il patto di filiera tra mondo agricolo e cooperativo e industria di trasformazione per aumentare la disponibilità di grano duro italiano di qualità e sostenibile,  aiutare gli agricoltori e rafforzare la competitività della pasta italiana, la migliore de mondo.grano2

Anche Assosemennti e COMPAG infatti hanno firmato  il protocollo d'intesa sottoscritto a dicembre dall’AIDEPI, l’associazione dei pastai italiani,  l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Confagricoltura, Cia-Agricoltori Italiani, Copagri e ITALMOPA.   Un convegno svoltosi nel corso della mietitura all’azienda agricola Pallavicini Nori di Settebagni (in provincia di Roma) ha fatto il punto sullo stato del settore e annunciato una nuova collaborazione con l’Università della Tuscia per mappare il grano duro italiano e definire disciplinari e contratti-quadro di coltivazione, a cui hanno già aderito 6mila aziende agricole di 15 Regioni.

Al convegno hanno  partecipato tutti i responsabili della filiera: Guido Barilla presidente  AIDEPI, Giorgio Mercuri (Alleanza Cooperative), Franco Brazzabeni (Assosementi), Fabio Manara (Compag) Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura), Franco Verrascina (Copagri), Cosimo De Sortis (Italmopa), Gianmichele Passarini Giuseppe Scarascia Mignozza (Università della Tuscia). 

Il giornalista Roberto  Pippan ha moderato il dibattito. La partnership tra i protagonisti della filiera vale 61 miliardi di Euro, quasi la metà dell’agroindustria italiana. “La soddisfazione dei sementieri  è stata espressa da Franco Brazzabeni.”La filiera – ha detto- è il contesto giusto per affrontare le difficoltà del comparto e risolverlr. Inoltre viene attestata l’iirrinunciabilità del seme certificato”.

Per Fabio Marana della COMPAG la pianificazione di un processo di filiera è importante per tutti e i commercianti dei prodotti per l’agricoltura che sono un anello di congiunzione tra il mondo rurale e l’industria. “La qualità della pasta italiana, può essere ancora migliorata – ha detto Guido Barilla - se si lavora tutti insieme. Dobbiamo promuovere in nostro made in Italy, la nostra qualità non è un dogma ma il risultato di un progetto”. Per Franco Verrascina  di Copagri un agricoltore da solo non va da nessuna parte. ”Dobbiamo produrre – ha detto - più quantità e più qualità. Anche se rappresentiamo un mondo frammentato e polverizzato vogliamo presentarci all’industria con un grano più eccellente possibile”. Sul prezzo del grano, da anni fluttuante, si è espresso Massimiliano Giansanti di Confagricoltura. “Aderendo a questo progetto possiamo produrre di più in una situazione stabile, utilizzando bene l’acqua e le fonti rinnovabili. Il governo -  ha detto - deve dare maggiore attenzione al comparto cerealicolo”. 

"Quando si lavora tutti insieme – come ha detto Giorgio Mercuri -  si riesce anche  coinvolgere la politica. Ma sono necessari incentivi alla produzione di qualità, innovazioni e tecnologie.  L’ Italia è leader mondiale della pasta con 3,3 milioni di tonnellate l'anno ma questo protocollo è una risposta di squadra per difendersi dalla concorrenza di Turchia e Egitto".

 

Mariella Morosi