cover aggiungi un libro a tavola Non è un libro di ricette questo “Aggiungi un posto a tavola“  quanto un vero e proprio invito a cena in casa di amici. Magari un invito giunto all’ultimo momento dagli autori:  Enzo Catalano, Clotilde Matera e Lamberto Picconi. E’ una di quelle cene improvvisate, in cui ci si ingegna con quello che c’è nel frigo.  Si mangia, si beve, si discute se in quel piatto stia meglio l’aglio o la cipolla o quale vino ci si abbini meglio.
Ma soprattutto si ricordano episodi e persone, sempre con divertimento o nostalgia, meno spesso con tristezza.
Il cibo – quello di casa, non del ristorante – rappresenta la nostra storia, richiama profumi e sapori che abbiamo nel dna ed evoca saperi  di nonne, mamme e zie,  donne depositarie di un ruolo che andava al di là della nutrizione dei propri cari, che sapevano fare il massimo con il poco a disposizione ma anche quando c’era l’abbondanza della festa. La buona cucina partiva dalla spesa al mercato con grande attenzione al prezzo che era piu’ conveniente se la stagione era quella giusta. Un principio oggi sposato dagli chef ma che una volta era la regola dell’economia domestica.
A tavola poi si  doveva mangiare tutto cio’ che era nel piatto, senza sprechi, quasi con l’obbligo della “scarpetta” finale per lasciarlo lucido. C’era intelligenza, amore, abilità nel cucinare, e tutte quelle doti di cultura popolare che – come  scrive Paolo Procaccini nella prefazione al volume- nessuno chef potrà mai raggiungere con tutta la sua furba professionalità”. L’idea del libro è l’arrivo di un amico e qualche appunto di cucina di una mamma che -perché no- potrebbe diventare la base per un libro. Ne nasce un affresco vivace, ironico, inconsapevolmente prezioso per le tante citazioni e per i riferimenti letterari e familiari, preceduto da un giro di prosecco e seguito poi da una seconda bottiglia. Si incrociano i ricordi di tutti tutti gli ospiti, difficile fermarsi. Le ricette recuperate dalla memoria sono tante, ma tutte semplici, con ingredienti cosiddetti poveri ma sempre genuini. Del resto, “se non si ha la pretesa di diventare un cuoco da baldacchino -scriveva Pellegrino Artusi- non credo sia necessario, per riuscire, di nascere con una cazzuola in capo“.
Si comincia pertanto con pane, pizze, focacce, calzoni ripieni, anzanelle e si prosegue con le paste fatte a mano, con gli gnocchi al pomodoro e con le verdure dell’orto, con lardo o con le salsicce fatte con le parti meno nobili del maiale  o con le frattaglie. Ma se era festa ci si concedeva l’abbondanza, come timballi, lasagne e arrosto di agnello. Ci sono tante ricette semplici anche di dolci, dalle ciambelle alle crostate di frutta, e anche di corroboranti liquori casalinghi come il nocino. E’ un volume da leggere anche se non ha voglia di cucinare, davvero piacevole e coinvolgente.
AGGIUNGI UN LIBRO A TAVOLA
di Enzo Catalano, Clotilde Matera e Lamberto Picconi – Edizioni Progetto Cultura – costo 15 euro

Mariella Morosi