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Non solo mare. Il Salento vendemmia
Deposti i costumi di bagno (ma non del tutto) è tempo di vendemmia. E il Salento non si fa pregare. Pare anzi si prospetti un’ottima annata quella targata 2010 sia per qualità e, rispetto al 2009, anche nelle quantità. Nonostante una crisi ormai palpabile che sta attraversando il settore, dal Trentino alla Sicilia, per i forti disagi nel sostenere i costi, competizioni dei paesi oltreoceano (come L’Australia e California), l’Italia ha ancora il vantaggio di una miriade di vitigni qualitativamente elevati. I vini salentini, relegati fino a qualche tempo fa solo come “vini da taglio”, usati per irrobustire i blasonati vini del Nord e francesi, oggi vengono imbottigliati in loco e destinati al mercato internazionale. Fiore all’occhiello il negroamaro, vitigno a bacca nera di origini antichissime, forse introdotto dai greci nella zona Ionica. Da non sottovalutare anche la Malvasia bianca e nera di Lecce e il Primitivo (entrambi autoctoni).
Per tutti gli eno-appassionati e non solo, è interessante seguire le prime fasi della vinificazione, scoprire il procedimento di taglio e raccolta dei grappoli dai vigneti, la pigiatura del mosto e la creazione di moltissimi prodotti derivati dall’uva, a parte il vino.
Tra le innumerevoli aziende del territorio si consiglia (è sempre preferibile annunciare l’arrivo) di assistere alla vendemmia nei campi di Negroamaro a cura della cantina cooperativa Due Palme di Cellino San Marco, la più grande cantina cooperativa della Puglia, che, presieduta da Angelo Maci, vanta più di mille soci arrivando a produrre fino a sei milioni di bottiglie l’anno. Selvarossa è l’etichetta Salice Salentino doc più apprezzata, tre bicchieri del gambero rosso negli ultimi due anni, mentre il Canonico, un negroamaro vinificato in purezza viene servito ai viaggiatori di Lufthansa e Singapore Airlines.
Una visita è assolutamente consigliabile a Guagnano, nella storica e rimodernata Azienda agricola Cosimo Taurino, che ha firmato il Patriglione, considerato dalla critica enologica tra i primi cento vini al mondo. Da sempre viticoltori, oggi l’azienda è condotta dai due fratelli ed il cuore della tenuta è “Notarpanaro”, che nel secolo scorso era individuata come “Notare Panaro”. Aperti al progresso tecnologico pur mantenendo gli usi tradizionali negli schemi di lavorazione, l’azienda offre una vasta gamma qualitativa, oltre il Patriglione, di vini rossi, rosati e bianchi del Salento di pregevole fattura.
Spostandosi nel cuore della zona del Salice Salentino doc, circa 20 km a nord di Lecce, si può sostare nella Cantina sociale cooperativa di Salice Salentino. Costituita nel 1960 oggi vanta circa 900 soci di cui il presidente è Giovanni Ianne.
Altra sosta, a pochi chilometri dalla precedente, nella cantina sociale cooperativa Vecchia Torre di Leverano, dove viene prodotto il Leverano doc. Nell’ultima edizione del Vinitaly di Verona il doc rosso riserva 2005 ha ricevuto l’ambìta medaglia d’oro. La Cooperativa nasce 51 anni fa ed è costituita da circa 1200 soci per una superficie di 1200 ettari. Il 60% dell’esportazione, come molte altre aziende, è per il mercato estero.
Un’altra tappa interessante è nella cantina sociale Cupertinum, che, per festeggiare i suoi primi 75 anni di vita (nasce nel 1935), ha prodotto un’etichetta-anniversario, ricevendo elogi ed encomi da tutta la stampa specializzata. Attualmente ha 350 soci che conferiscono le loro uve per una superficie complessiva di 400 ettari. La principale varietà coltivata è ovviamente l’autoctono Negroamaro. A questo si accompagnano altri vitigni locali come il Primitivo, la Malvasia nera leccese, seguite poi da alcune varietà internazionali di uve bianche come Chardonnay, Sauvignon e altre a bacca nera: Merlot, Cabernet Sauvignon e Shyraz. Come per la stragrande maggioranza dei vitigni salentini, gli allevamenti sono ad alberello pugliese e la vendemmia avviene con la raccolta manuale (quella raccolta con i macchinari non viene utilizzata per la doc). Il mercato estero copre circa l’80% per il confezionato mentre il vino sfuso è rivolto al mercato nazionale.
Sempre a Copertino, storico paese dalle origini remote (la tradizione vuole che nacque dall’unione degli abitanti dispersi dei casali di Mollone, Casole, Cigliano, e Cambrò) un’altra Cantina Sociale merita una visita: si chiama 4 Casali e prende il nome dalle origini sopracitate. L’azienda è relativamente giovane (1966) conta circa 700 soci ed una nuova produzione sta soppiantando la vecchia (in passato la produzione annuale si aggirava su 200mila bottiglie). Il rapporto qualità-prezzo è la politica vincente di quasi tutte le aziende salentine e la Cantina sociale 4 Casali è fra queste sicuramente. Oltre all’autoctono negroamaro anche una notevole produzione di Rosato di cui il Salento vanta la paternità (falsa ovviamente la diceria di un tempo in cui si asseriva che il vino rosato fosse un composto del rosso e del bianco: dipende unicamente dall’uva, dalla colorazione naturale della buccia e dai tempi anticipati di asportazione).
Per contattare e prenotare una visita in cantina e degustare i vini, possibilmente alla presenza di uno staff competente:
Cantine Due Palme, via San Marco 130, Cellino San Marco (Brindisi), tel. 0831.617909; www.cantineduepalme.it
Azienda agricola Cosimo Taurino, Strada Statale 605, Guagnano (Le), tel. 0832.706490; www.taurinovini.it
Cantina sociale cooperativa Vecchia Torre, via Marche 1, Leveranno tel. 0832.925053; www.cantinavecchiatorre.it;
Cantina cooperativa della Riforma Fondiaria, via Nenni 12, tel. 0832.723844;
Cupertinum, cantina sociale coooperativa, via Martiri del Risorgimento, 6 Copertino, www.cupertinum.it tel. 0832.947031;
Silvia Donnini