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- Categoria: Cantina
Mercoledì 11 e giovedì 12 novembre 2009, dalle ore 18:00 alle ore 24:00, a Battipaglia, presso “La Fabbrica dei Sapori” – l’antica fabbrica conserviera restaurata in centro polifunzionale con spazi dedicati alla valorizzazione e all’utilizzo dei prodotti tipici – si svolgerà “Aglianico e Aglianico”, evento di cui sarà protagonista il vino più importante del Mezzogiorno continentale. L’evento, capitanato da Cosimo Mogavero in collaborazione con Luciano Pignataro Wineblog, vede per la prima volta riunite oltre 50 cantine produttrici di Aglianico provenienti da tutti gli areali più vocati. In primis la Campania con le sue cinque zone Irpinia, Taburno e Beneventano, Cilento, Terra di Lavoro e Vesuvio. Immancabile l’ Aglianico del Vulture dalla Basilicata e per concludere la Puglia e l’ Abruzzo con caratteristiche espressioni territoriali rappresentate da blasonate aziende. Due giorni di banchi d’assaggio, degustazioni guidate e incontri con oltre 15 enologi che racconteranno la propria esperienza con l’indomabile Aglianico, vitigno forte, spigoloso, longevo e dalle più varie e alte possibilità espressive in ogni singolo territorio.
Il programma prevede una fitta attività degustativa e conoscitiva: dalle ore 20,30 di entrambi i giorni oltre al Banco di assaggio libero sarà possibile assistere (In diretta tv su Telecolore e sul canale satellitare 849 di SKY ) “Lo stile dell’Aglianico”: presenti molti enologi tra cui Antonio Di Gruttola, Raffaele Inglese, Enzo Mercurio, Fabio Mecca, Sergio Romano ed altri esperti del settore. A presiedere Michele Romano, presidente Strada del Vino del Vesuvio Elena Martusciello, presidente Donne Del Vino Daniela Mastroberardino, presidente Movimento Turismo del Vino e Paolo De Cristofaro, responsabile Gambero Rosso
Degustazioni guidate a cura degli chef, con abbinamenti piatti-vini:
Angela Ciriello del Ristorante E Curti di Sorbo Serpico
Antonella Iandolo del Ristorante La Maschera di Avellino
Giovanna Voria dell’Agriturismo Corbella di Cicerale
(Solo su prenotazione tel. 0828.630021 –
Inoltre, uno Speciale Enolaboratorio divinoinvigna e Ais Napoli sui Grandi Vini da Piccole Vigne :“Le piccole vigne del Vulture” . Conducono: Mauro Erro e Tommaso Luongo, (Ingresso solo su prenotazione tel. 081.3722670 –
Nella seconda serata saranno presenti all’incontro Pierpaolo Sirch, amministratore delegato dei Feudi di San Gregorio, Francesca Adelaide Di Criscio, presidente Strada del Vino dei Campi Flegrei, Domizio Pigna, presidente Consorzio Samnium e Chicco De Pasquale, Vitigno Italia.
Degustazioni guidate a cura degli chef, con abbinamenti piatti-vini:
Paolo Barrale del Ristorante Marennà di Sorbo Serpico
Rinaldo Merola del Ristorante Angiolina di Pisciotta
Francesco Rizzuti dell’Antica Osteria Marconi di Potenza
(Solo su prenotazione tel. 0828.630021 –
Inoltre, sempre nella serata del 12 novembre due Degustazioni verticali delle annate 2006, 2004, 2003 e 2001 di Aglianico Bocca di Lupo di Antinori Tormaresca e di Taurasi dei Feudi di San Gregorio (annate 2005, 2001, 1999 e 1993) guidate da due esperti sommelier e dai giornalisti Pasquale Porcelli e Manuela Piancastelli,.
Cenni storici e note tecniche:
L’Aglianico è un vitigno tipicamente meridionale coltivato per lo più in Campania e Basilicata. La sua diffusione è nei fatti più estesa, poiché è annoverato tra le varietà raccomandate anche in Molise, Puglia e in alcune province Abruzzesi. E’ autorizzato anche in Calabria e in alcune zone della Sicilia e della Sardegna.
E’ un’uva molto ricca di polifenoli, come il Nebbiolo o il Sagrantino, che ha bisogno di una forte ed accurata selezione clonale, basse rese e di una scelta equilibrata sul tipo di legno, sulla quantità e sulla durata della permanenza in botti grandi o piccole, utilizzate per l’affinamento. Predilige terreni collinari, d’origine prevalentemente vulcanica, argilloso calcarei o comunque di buona costituzione anche se presenta buona adattabilità nei riguardi del terreno.
L’Aglianico è un vitigno scontroso: matura tardi, è intenso e brusco in principio, difficile da coltivare e difficilissimo da vinificare, con tannini che richiedono tempo per essere ammorbiditi ed acidità che gli assicura il tempo necessario affinché sia levigato. Inimitabile nei sentori di viola, amarene, sottobosco e piccoli frutti, la sua vinificazione lo può render banale o eccelso.
Il vitigno ha origini millenarie e si è ambientato in tutta la Campania: nelle zone intorno al Vesuvio, in Irpinia, nelle province di Salerno, Caserta e Benevento, dove in purezza o in uvaggio rientra in numerose DOC. Giunto nel Mediterraneo con i primi insediamenti delle colonie greche, come testimoniato dal suo nome originario, Ellenico o Ellanico, la cui pronuncia si è modificata nel periodo della dominazione spagnola in Campania tra il XV – XVI, secolo, sostituendo la doppia “ll” spagnola in “gl”.
Al palato è asciutto, sapido, sostenuto da una forte freschezza, tannico tanto da necessitare spesso di affinamento in legno grande o piccolo. L’aglianico è quasi certamente il vitigno con cui i Romani facevano il magico Falerno, la prima D.O.C. del mondo: per la prima volta il vino si è identificato nel territorio, (Agro Falerno che aveva il cuore nella zona tra Mondragone, Falciano e Carinola, ai piedi del Monte Massico).
Aglianico del Vulture: sentori di violetta, ciliegia matura e tabacco
Aglianico di Taurasi: petali di rosa, ciliegia marasca. chiodi di garofano, pepe nero, liquirizia e tabacco
Aglianico Taburno: aromi meno speziati e più fruttati, soprattutto more e ribes e nero.
La Redazione