A COPERTINO,  SUGLI SPALTI DEL CASTELLO CRESCE UN VIGNETO DI NEGROAMARO

IL VIGNETO SUL CASTELLO

Cento viti di Negroamaro sono state piantate tra i bastioni del Castello di Copertino, cittadina pugliese della provincia di Lecce. E’ il primo vigneto al mondo che prospera all’interno di un complesso fortificato nato con funzione difensiva e in seguito dimora di nobili famiglie. Se può sembrare strano piantare un vigneto tra i torrioni  in questo caso di Negroamaro Cannellino - un’antica varietà precoce-  alcuni documenti storici testimoniano che non era raro nei castelli creare giardini pensili con viti e alberi di olivo. L’idea di piantare questo vigneto non è stata dettata dall’originalità a tutti i costi, ma dal desiderio di una città di rendere omaggio al suo territorio da sempre vocato alla produzione vitivinicola. Il Negroamaro,  insieme al Primitivo e al Nero di Troia è un vitigno autoctono da cui nascono vini di grande intensità che ricevono sempre più consensi dalla critica e dai consumatori di tutto il mondo.
In più la città vanta la Dop Copertino, una delle 26 dell’intera Puglia, frutto dell’impegno della sua cantina sociale, la Cupertinum, nata nel 1936, IL VIGNETO SUL CASTELLOdivenuta modello per altre realtà associative.  E’ nell’ambito di questa cantina che è nata l’idea del vigneto sul Castello e il progetto, presentato dal suo presidente Francesco Trono e dall’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi,  è stata subito accolta e sostenuta  dalla Direzione del Castello e dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici. Il vigneto, che nei programmi sarà ulteriormente ampliato,  avrà una funzione didattica per i bambini delle scuole e potrà attrarre nuovi flussi turistici. La città è nota soprattutto per aver dato i natali a San Giuseppe da Copertino, detto il “frate volante” perché aveva la capacità di fare miracoli volando fin sopra i tetti. Così lo raffigura una grande tela ottocentesca nella sua casa natale. Grazie ad un nucleo di devoti al Santo emigrati negli Stati Uniti, la città pugliese è da 50 anni gemellata con Cupertinum, la capitale della Silicon Valley californiana. Le relazioni che  ne sono nate hanno permesso di far conoscere oltre Atlantico il territorio e le sue eccellenze enogastronomiche, oltre che di incrementare il segmento del turismo religioso.
Copertino è tra le località protagoniste dell’affermazione dei vini pugliesi. A parte i modesti quantitativi serbati per le esigenze familiari  ai tempi in cui il frutto della vite era considerato alimento e fonte di energia per il lavoro nei campi- la produzione domestica era destinata alla vendita, nella magra economia rurale. Ancora mosto, in grandi cisterne e nelle  stive delle navi prendeva la via del Nord, dove andava a rinsanguare vini deboli e di poca struttura. Erano bollati come “vini da taglio” e quel Negroamaro, come altri vini salentini, diventata un’altra cosa,  perdendo la propria identità e persino ricevendo – ma sempre da anonimo -  qualche riconoscimento. L’orgoglio di una produzione di qualità è stato successivo e non privo di costi, perché alla quantità si è preferita decisamente la qualità. Il resto lo hanno fatto le nuove tecnologie e le strutture associative, come la Cupertinum,  hanno permesso ai piccoli produttori una nuova visibilità altrimenti impensabile. Non mancano oggi i riconoscimenti: l’ultimo è quello della Guida 2015 de L’Espresso che ha appena dato il Premio di Vino d’Eccellenza a “Settantacinque Copertino Doc Riserva 2007″. Molto ha fatto anche il Movimento Turismo del Vino di Puglia. Il presidente Sebastiano de Corato e la fondatrice e vicepresidente Vittoria Cisonno da anni sono impegnati a potenziare la conoscenza dei vini insieme a quella delle eccellenze agroalimentari, anche attraverso itinerari tematici e iniziative nazionali e internazionali. L’ultima, il Puglia Top Wine Road Show, fino al 9 novembre porterà a Roma e a Milano le eccellenze vitivinicole e gastronomiche pugliesi. Sono 13 le Dop che vedono protagonista questo vitigno, in purezza o in blend: la Copertino anzitutto, vino rosso e vellutato, con una piacevolezza persistente e tannini grintosi, poi  Alezio, Brindisi, Galatina, Leverano, Lizzano Matino, Nardò, Rosso Cerignola, Salice Salentino, Squinzano, Terra d’Otranto e Negroamaro in Terra d’Otranto.

Ma quell’acino dalla spessa buccia pruinosa può essere anche vinificato in bianco, diventare spumante e anche dolcissimo passito. Il suo consolidato successo è confermato anche dalle esportazioni in continua crescita, ma anche dall’interesse di chi è venuto da lontano per investire su questo e altri vitigni autoctoni : da Zonin, che ha acquisito Altemura, una splendida masseria bianca tra gli olivi, a Claudio Quarta che con la figlia Alessandra ha creato la cantina Moros, producendo da piccoli territori “vini con l’anima”, dopo aver archiviato la carriera di biologo internazionale. Il vino ha unito nella stesso impegno cantine di media dimensione, spesso guidate dai membri della stessa famiglia. Tra le altre  Bonsegna, Cantele, Feudi Guagnano, Petrelli, Paolo Leo, ApollonioPalamà, Carvinea, Le Vigne di San Marco, Duca Carlo Guarini, Tormaresca, Menhir, Taurino, Marulli, o aziende di grandi dimensioni come la Due Palme, Castello Monaco o la Tenuta Mater Domini. La più storica è la  Leone De Castris, che ha legato il suo nome al Five Roses, a base di Negroamaro e Malvasia, nel 1943. E’ una storia di guerra che ebbe come protagonista un generale americano che trovò irresistibile quel rosato e  volle spedirlo in America. Mancavano le bottiglie, nella Puglia occupata,  e il vino  traversò l’Atlantico in bottiglie usate di birra. E’ una storia divenuta un romanzo che l’attuale titolare della cantina, Piernicola De Castris, regala a tutti i visitatori.
Copertino è a 15 km a sud di Lecce, 10 km dal Mar Ionio e 35 dall’Adriatico. E’ una città con molto da gustare ma anche da vedere: oltre al Castello  - ed ora con  il suo vigneto tra i torrioni- c’è  la Collegiata, la Chiesa Matrice o della Madonna delle Nevi, col suo bel portale rinascimentale e numerosi Palazzi nobiliare in stile barocco. Imperdibili la casa natale di San Giuseppe da Copertino e le tante iniziative e le sagre a lui dedicate.

M.Morosi