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Le stelle del vino si riuniscono per promuovere la Puglia nel mondo
Tante realtà diverse che rappresentano però la regione. Eccellenze medio alte con un unico obiettivo,condividere valori, filosofia ed obiettivi strategici. E’ questa la carta d’identità di una libera iniziativa, promossa direttamente da alcune aziende, per sostenere la promozione all’estero, per superare gli effetti della crisi mondiale e prepararsi al meglio per la ripresa dell’economia. Con questo spirito nasce infatti Puglia Best Wine, un consorzio per la promozione e l’export del vino di qualità che raccoglie marchi importanti dell’enologia pugliese: Tenute Rubino, Conti Zecca, Cantine Due Palme, Candido e Produttori Vini Manduria. Oggi il ventaglio si apre anche ad altre realtà, tra le quali, Leone de Castris, Tenute Chiaromonte, Sampietrana e Azienda Cefalicchio.
Luigi Rubino, della omonima Tenuta, è il Presidente del Consorzio Puglia Best Wine. Giovane e competente imprenditore di Brindisi, ha coltivato l’idea e chiamato a raccolta figure storiche del mondo produttivo del Salento, titolari di aziende importanti, di marchi riconosciuti e apprezzati, come l’ultracentenaria azienda Leone di Castris a Salice Salentino, che non ha bisogno di presentazioni, una delle cantine piu rinomate e antiche di Italia (www.leonedecastris.com).
Storica è anche l’azienda Cefalicchio, a Canosa di Puglia, del 1700, dove la cantina è adiacente ad una villa storica e atipica per il territorio pugliese poiché completamente in stile veneta palladiana (da alcuni anni è anche una struttura ricettiva, b&b, e ristorante - www.cefalicchio.it ).
E poi c’è l’innovazione legata alla tradizione, proposta proprio dal capostipite del Consorzio, le Tenute Rubino. Una cantina testimone di come il vino di qualità, anche in Puglia, possa far parlare di sé e al contempo arricchire la comunicazione dei patrimoni di natura ed arte che gli stanno attorno. L’azienda brindisina infatti, pur mantenendo ben radicata la cultura vitivinicola, si misura in progetti innovativi con formule i cui elementi costitutivi sono la fotografia, la viticoltura, internet,musica. Combinazioni vincenti, spunti comunicativi da cui partono iniziative annuali coinvolgenti, come concorsi fotografici, narrativi, e la Vendemmia delle donne. “Occorrono nuove strategie di comunicazione – dichiara Luigi Rubino, patron dell’azienda – che svelino al grande pubblico, quel giardino di tesori che è il Salento e tutta la Puglia. La Vendemmia delle Donne è un segno innovativo ma anche antico di un legame tra la civiltà della vite e le comunità salentine. Un fattore, antropologico e culturale, che concorre insieme al territorio e alle varietà autoctone a determinare le qualità dei vini di un’area d’eccellenza enologica del mezzogiorno”.
Ci sono altre realtà contadine e di cooperative in Puglia che hanno grandi soddisfazioni. Come La Cantina Sampietrana di San Pietro Vernotico, situata tra Brindisi e Lecce, che negli anni è rimasta fedele alle sue tradizioni ma si è adattata alle sfide e alle opportunità del mercato globale, ampliando anno dopo anno la sua presenza in tutto il mondo. La Cantina, situata in quello che ora è il centro storico di San Pietro Vernotico, era originariamente una stazione ferroviaria ed ha una superficie di circa 8000 mq. “Attualmente la cantina sociale ha un centinaio di conferitori ma negli anni ’60 si arrivò ad averne circa 700 ” – spiega Paolo Leccisi, presidente della Cantina sociale – “si lavora ancora con vecchi metodi e riusciamo a soddisfare le nostre esigenze. Il mercato estero copre l’80%, principalmente Germania e Giappone”.
Puglia Best Wine ha molti obiettivi, in primis andare oltre confine. “All’estero ancora si conoscono poco le culture diverse del nostro Paese – continua Luigi Rubino - Quando sono stato in Cina ad esempio, mi sono stupito che i cinesi non conoscessero le realtà italiane. Ecco perché la necessità di costituire un Consorzio come Puglia Best Wine al fine di promuovere i vini di pregio della nostra regione ed imporsi sui nuovi mercati con la credibilità di una storia enologica che va oltre i confini nazionali”.
Un’altra realtà ben personalizzata è quella delle Tenute Chiaromonte, rappresentata dall’eclettico proprietario, Nicola Chiaromonte. La storia dell’azienda risale al 1826, pochi anni dopo il riconoscimento ufficiale del vitigno primitivo. Una piccola azienda di famiglia, portata avanti di padre in figlio e strettamente legata alla vita rurale e contadina del tempo.Nicola Chiaromonte, l'attuale vignaiolo continua nel solco della storia con i suoi 32 ettari tra uliveti, ciliegeti e vigneti, nei quali accanto ai vecchi alberelli si trovano nuovi impianti a spalliera, tutti coltivati secondo metodi biologici
Il suo Muro Sant'Angelo Contrada Barbatto 2011 è stato incluso nella guida "I Vini d'Italia 2015" de L'Espresso e premiato con l'Eccellenza. E il pregiato Elè è stato premiato con una medaglia d'argento al "Concours Mondial de Bruxelles 2014 (www.tenutechiaromonte.com).
Silvia Donnini