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- Categoria: Cantina
Il Bianco di Custoza è, a detta di molti, un vino che riflette: nel suo colore giallo paglierino, dal profumo accentuato che spesso sfuma in un piacevole aroma, e preannuncia il sapore secco-gentile, morbido, ben equilibrato dalla franca sapidità e dal retrogusto lievemente amarognolo.
E’ un vino che riflette forse per la sua posizione geografica. I vini generalmente portano la denominazione del vitigno oppure portano il nome della zona o del comune di provenienza. Il Bianco di Custoza è tra questi ultimi, legato alla “storica” geografia, sulle colline moreniche a sud-est del lago di Garda formate dal ritiro dei ghiacciai in epoca quaternaria. Tra Verona e il Lago. Terre ricche di storia e di memoria. Luoghi di transito e di difesa.
Pochi chilometri dai vigneti meritano una visita la cittadina di Valeggio con il suo Parco Giardino Sigurtà (visitare il sito www.sigurta.it),un’oasi naturalistica e botanica dove la riflessione è parte integrante, e il medioevale Borghetto sul Mincio, classificato tra “i borghi storici d’Italia” sul fiume che segnò il confine tra la Lombardia e il Veneto.
Sorseggiare il bianco di Custoza dunque fa riflettere, la caratteristica leggerezza del vino si contrappone, forse, alla pesante storia che ci vide sconfitti per ben due volte: Custoza infatti fu teatro di due battaglie risorgimentali, in entrambi i casi l’esercito piemontese (1848) e quello italiano successivamente (1866) furono sconfitti dall’Impero austriaco (in ricordo sorge un ossario sulla collina del paese, unica nota dolente: rendere l’orario di visita e la disponibilità più favorevole ai visitatori – per info 045 516184).
Questa località dà il nome quindi al vino DOC, il bianco di Custoza (dal 1971 con l’origine controllata ma fin dai tempi antichi testimone di vocazione vitivinicola). La zona di produzione comprende il territorio di 9 comuni. Il vino nasce dal sapiente blend di diversi vitigni (Garganega,Trebbiano, Tocai, Bianca Fernanda, Malvasia,Riesling, Pinot bianco, Manzoni bianco e Chardonnay), vinificati separatamente e assemblati da ogni produttore nella ricerca della propria, personale espressione di quelli che sono i caratteri distintivi del territorio gardesano.
Il Consorzio Tutela vino bianco di Custoza nasce per volontà dei produttori, vinificatori, soci di cantine cooperative, commercianti e industriali. “Fare squadra senza invidie, produrre vino altamente qualitativo ma anche la giusta, stimolante competizione che esiste fra le oltre 50 imprese –spiega il presidente del consorzio, Giovanni Fagiuoli – il risultato si vede. Seppur in un periodo di crisi come quello che il nostro Paese sta attraversando, è gratificante constatare quanto i consumatori apprezzino le nostre fatiche: nei primi quattro mesi del 2009 la quantità di Custoza imbottigliato è superiore del 26 per cento ai risultati ottenuti nello stesso periodo 2008.”
Il consorzio e’ in grado di garantire al consumatore l’origine attraverso il controllo dell’intera filiera produttiva dal vigneto alla bottiglia. Le tipologie del bianco di Custoza sono: Bianco di Custoza, Bianco di Custoza Spumante, Bianco di Custoza Superiore e Bianco di Custoza passito (info 045-6212567 )
La Strada dei Vini di Custoza è un’associazione che opera in collaborazione con il Consorzio affinchè si possa percorrere l’itinerario suggestivo delle aziende agricole, dei vigneti, ristoranti e dei paesaggi collinari del territorio.
Visitare le cantine e conversare direttamente coi produttori è un imperativo per tutti gli enoappassionati. Fra le tante aziende (quasi tutte a conduzione familiare) aderenti al Consorzio, la Cantina Piccoli (il padre, Gianni Piccoli, è anche presidente della Strada del Vino Custoza): 25 ettari con un casale antico di origine prenapoleonico, 180.000 bottiglie all’anno con etichette personalizzate. Oppure l’Azienda Menegotti, 22 ettari di vigneti dislocati su tre comuni dei nove che comprendono la produzione del bianco di Custoza. Affinamento in bottiglia per i rossi e gli spumanti (metodo classico 18 mesi o 36 millesimato).
Vincitore Gambero Rosso sulle bollicine d’Italia 2008. Esportazione estera consistente, come quasi tutte le aziende del Consorzio.
E se l’enoturista volesse aggiungere alla visita in cantina anche una passeggiata storica il percorso più suggestivo è sulla collina del Tamburino Sardo, deamicisiana memoria, dedicata al piccolo quattordicenne a cui era stata affidata una missione di vitale importanza nella prima battaglia del ’48.
La Tenuta Agricola Tamburino Sardo della famiglia Fasoli, riporta sull’etichetta delle 200.000 bottiglie annue l’effige del soldatino. L’Azienda è situata nella zona più alta di Custoza, ha 13 ettari, conduzione familiare, vendita diretta in azienda e distribuzione alla ristorazione. Dal Bianco di Custoza D.O.C., al Bardolino, dal Chiaretto al Tamburello Bianco e Rosato fino ad arrivare agli spumanti Dolci o Brut come il “Moschetto” o il “De Amicis”. E naturalmente il passito bianco di Custoza, gioiello prodotto da tutte le aziende del territorio, qui dedicato sempre all’eroe deamicisiano con il nome “Nettare del Tamburino”.
Ogni anno, da 38 edizioni consecutive, si svolge il Concorso enologico del Vino Custoza doc . Il premio viene assegnato a quei produttori i cui vini – dopo una degustazione cieca – superino il giudizio di apposite commissioni, composte da enologi, tecnici e giornalisti specializzati.
Nella tipologia Superiore, annata 2007, si sono aggiudicate la medaglia d’oro, superando la soglia del punteggio di 85/100, le aziende Tenuta San Leo e Corte Fornello di Valeggio sul Mincio, Monte del Fra’ e Villa Medici di Sommacampagna, Aldo Adami e Tabarini Damiano e Silvio di Custoza.
19 le aziende che, con i loro campioni, hanno superano la valutazione di 82/100 con il loro Custoza 2008: le aziende Ronca, Monte del Fra’ e Villa Medici di Sommacampagna;Il Custode di Villafranca; Valbusa,Corte Mamaor, Tenuta San Leone, Pezzini Albino e Le Muraglie di Valeggio sul Mincio; Cantine Lamberti di Pastrengo; Tinazzi di Lazise; la Cantina di Castelnuovo del Garda; le aziende Il Pignetto, Castellani Natale e Morando Lorenzo di Bussolengo; Tamburino Sardo, Cantina di Custoza, Aldo Adami e Tabarini Damiano e Silvio di Custoza.
“Sia il Superiore 2007 che il Custoza 2008 rivelano tutto ciò che il territorio sa esprimere”, ha commentato Giulio Liut, direttore del Consorzio di tutela Vino Custoza, a margine dell’evento: “Il 2008 è figlio di un millesimo equilibrato, con soleggiamenti costanti e la giusta quantità di pioggia che hanno consentito alle terre di Custoza di regalare ancora una volta un vino armonico, sapido, di grande freschezza e bevibilità, con chiare note
aromatiche, caratteristiche che hanno permesso al nostro vino di guadagnarsi estimatori
in tutto il mondo”.
Silvia Donnini