coalvi rivista

In occasione della  93° Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, il Consorzio Coalvi ha partecipato il 16 novembre con una giornata  dedicata allalogo coalvi sostenibilità, la territorialità e la qualità  della carne di Fassone piemontese. Sede dell'interessante incontro il 'Truffle Hub' che si trova all'interno del Castello di Roddi, a pochi km da Alba, la rinomata cittadina dove si svolge (fino al 3 dicembre 2023) la Fiera Internazionale del prelibato tartufo. 

Presenti all'evento il presidente di Coalvi Guido Groppo, il direttore del consorzio Giorgio Marega Luca Varetto del comitato scientifico e  dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università di Torino, il prof. Alberto Brugiapaglia.

Hanno presenziato anche Liliana Allena, presidente Ente Fiera, con la Responsabile Organizzazione Barbara Giorio e lo chef stellato Fulvio Siccardi, che al termine del dibattito ha invitato i presenti a cimentarsi in cucina facendo preparare fantasiose battute al coltello, con la carne certificata Coalvi e il tartufo bianco d'Alba.

Il Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, con sede a Carrù, è il primo organismo in Italia ad aver messo a punto un disciplinare di etichettatura volontaria sviluppato esclusivamente per la Razza Piemontese, approvato dal Ministero delle Politiche Agricole.  E' attivo dal 1984 a conta 1500 associati e 250 macellerie certificate in tutta Italia. Per il Presidente Guido Groppo è fondamentale che " le carni che arrivano sulla tavola dei consumatori  abbiano una garanzia di origine, ma che siano anche di alta qualità. Occorre -  ha ribadito - stoppare la massiccia produzione, l'allevamento intensivo. Il nostro Consorzio pianta le radici sulla territorialità, la sostenibilità e la qualità".

C'è un enorme lavoro compiuto negli anni dal Consorzio Coalvi per migliorare i disciplinari e valorizzare la carne della razza piemontese. A questo proposito Lucaluca varetto coalvi Varetto, referente Comitato Scientifico del Consorzio, ha cercato di spiegare e dipanare i dubbi su alcuni termini. " Ci sono molti luoghi comuni e dati che mettono in cattiva luce la produzione e la vendita della carne.- ha dichiarato - Bisogna chiarire, intanto, il concetto di sostenibilità, spesso confuso con ecologia. I tre pilastri su cui si basa la mission del Consorzio sono proprio la sostenibilità, cioè 'portare avanti', prolungare quella produzione nel tempo, la qualità attraverso la conoscenza delle caratteristiche organolettiche delle carni e infine la territorialità, l'origine. Sono anche  stati inseriti ulteriori disciplinari attraverso i marchi SQN e IGP e la relativa denominazione ufficiale di “Fassone di razza piemontese”

Si è parlato anche sull'importanza della zootecnia, il miglioramento genetico animale, dell'alimentazione, delle tecniche di allevamento e, tema "caldo" e discusso, dell'impatto ambientale rispetto all’emissione di gas a effetto serra dei bovini ed il consumo eccessivo di acqua per gli allevamenti. Da uno studio condotto dal Comitato scientifico Coalvi e la consulenza del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino sono emerse anche discordanze su alcune statistiche e luoghi comuni, proprio confrontando dati e consumi di grosse aziende, dalle industrie al trasporto stradale.

Per maggiori informazioni  www.coalvi.it