- Dettagli
- Categoria: Gastronomia
La cipolla e l’impronta carbonica
Nessuno può considerarsi estraneo alla necessità di accrescere la sostenibilità ambientale; nessuna persona e nessun prodotto. Risponde a questa esigenza LIFE MAGIS, che integra il progetto europeo LIFE (da 30 anni impegnato nel finanziare programmi ambientali) con l’italiano MAGIS, un acronimo per “Made Green in Italy”.
Predisposto dall’ENEA (che ne è coordinatore) e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, mira a realizzare un nuovo strumento di certificazione, un’etichetta ambientale a valenza nazionale, volontaria, messa a punto dal Ministero dell’Ambiente.
Per arrivarci, occorrono dati su tutta la filiera dei prodotti che ambiscono a fregiarsi della certificazione. Perciò si sta lavorando per calcolare l’impronta carbonica di prodotti alimentari (formaggi, gelati e dolci confezionati), pellami, infissi ed ortofrutta; per quest’ultima si indaga sula cipolla di Medicina.
Questa eccellenza bolognese viene coltivata in 3 varietà: bianca, rossa e dorata, ognuna con proprie caratteristiche e qualità. Il marchio collettivo "Cipolla di Medicina" è registrato presso la Camera di Commercio di Bologna e viene coltivata in 6 comuni della provincia (Medicina, Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme, Ozzano dell' Emilia, Dozza e Imola) su un' estensione di circa 800 ettari.
Nel comparto ortofrutta, partner del progetto è APO-Conerpo, la principale organizzazione europea di produttori di ortofrutta fresca in Europa, con sede a Villanova di Castenaso (BO), da tempo impegnata sul fronte della sostenibilità.
La filiera virtuosa delle cipolla di Medicina è stata illustrata nel corso di un incontro stampa nella sede di Apo-Conerpo, per iniziativa di ARGA (Associazione dei giornalisti agricoli, agroalimentari ed ambientali), nell’ambito dei progetti Wigwam per le Giornate europee del patrimonio.
Al centro di tutto c’è la PEF, Product Enviromental Footprint, lo strumento europeo per la misurazione della sostenibilità dei prodotti. Misura diversi indicatori, dagli inquinanti al consumo di risorse necessarie nella produzione, all’impatto ambientale non limitandosi alla sola fase agricola, inclusi i trattamenti fitosanitari, ma anche la distribuzione e il confezionamento.
Per la Cipolla di Medicina, se consideriamo la carbon footprint scopriamo che 1kg di cipolla produce o,5 kg di Co 2 equivalente: un valore abbastanza basso, che trae vantaggio anche dalla vicinanza del campo ai luoghi di lavorazione e che include anche tutto il fronte del packaging, della logistica e dei trasporti, dalla semina alla tavola, fino allo smaltimento finale.
La PEF permette di capire i punti critici, le fasi su cui si può migliorare e aiuta a identificare le possibili soluzioni. Non solo misurazione, quindi, ma anche pianificazione delle azioni migliorative.
Attraverso gli studi di Life Cycle Assessment, APO-Conerpo valuta l’impatto di buone pratiche agricole anche dal punto di vista della riduzione delle emissioni; grazie a questi studi l’Organizzazione di Produttori potrà comunicare ai consumatori il proprio impegno a ridurre l’impronta ambientale per essere sempre più sostenibili, proprio a partire dalla Cipolla di Medicina, oggetto dello studio.