FRODI ALIMENTARI AD UN PICCO STORICO

COMBATTERE LA CONTRAFFAZIONE ALIMENTARE SI PARTE DALLA PIZZA SI PARTE DAL SALENTO
Quasi due pizze su tre (63 per cento) servite in Italia sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio stranieri. Una vera beffa per il prodotto simbolo dell’italianità.

Globalizzazione selvaggia, crisi economica, filiere lunghe stanno facendo il resto, insieme ovviamente ai due ingredienti fondamentali per poter arrivare a definire la “frode alimentare”: la volontà di ingannare il consumatore e il beneficio economico conseguente. Non è una novità certo, ma che ad interessarsene siano state anche le più prestigiose testate giornalistiche  globali, come the Guardian e il New York Times,  segnala un preoccupante punto di non ritorno.
Certo, non viviamo selvaggiamente e senza tutele. L’UE, le Commissioni e tutti gli organismi competenti (a partire dall’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualita’ e Repressione Frodi ) devono e cercano di assicurare la serenita’ dei consumatori negli acquisti quotidiani. Ma anche il consumatore deve diventare il primo controllore. Elevare la consapevolezza alimentare diventa il primo tassello di una più ampia strategia di lotta alla contraffazione. E scegliere il made in Italy. A costo di ridurre la quantità ma aumentare la qualità.
Parte dal Salento la riscossa tricolore contro l’invasione di alimenti esteri sulla pietanza simbolo dell’italianità, LA PIZZA, ed è la Coldiretti Lecce la promotrice dell’iniziativa. Ha le sembianze ed il gusto di una pizza al “cento per cento salentina”, tutta realizzata con ingredienti di Terra d’Otranto, a partire dalla farina, sino al pomodoro, alla mozzarella fior di latte, all‘olio extravergine, al basilico ed alle olive.

La pizza “salentinissima” verrà presentata (e degustata) martedì 22 luglio, alle 20, nella pizzeria Lo Scoglio di Pirro, a Torre San Giovanni. Ad illustrare le finalità di un’iniziativa che potrebbe avviare un ciclo virtuoso per l’economia locale, ci saranno il presidente, Pantaleo Piccinno e il direttore di Coldiretti Lecce, Giampiero Marotta, la responsabile di Campagna Amica di Coldiretti Lecce, Teresa Buttazzo, il sindaco di Ugento, Massimo Lecci, l’assessore all’Agricoltura Daniela Specolizzi, il delegato per la marina di Torre San Giovanni (frazione di Ugento), Alessandro Alessio Meli ed il gourmand e cultore del cibo Pino De Luca, che racconterà aneddoti e segreti dei preziosi ingredienti che danno vita alla pizza autoctona.

La pizza salentina, o meglio italiana al 100% rappresenta un tentativo di inversione di rotta, dunque, ad un trend assai negativo fotografato dal COMBATTERE LA CONTRAFFAZIONE ALIMENTARE SI PARTE DALLA PIZZA SI PARTE DAL SALENTO dossier “La crisi nel piatto degli italiani nel 2014”, presentato dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Teatro Palapartenope di Napoli. Dall’indagine Ixe è infatti emerso che  quasi due pizze su tre (63 %) servite in Italia sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori che oggi hanno rinunciato del tutto ad andare in pizzeria (25 %) o hanno ridotto le presenze (40%) rispetto a prima della crisi.

Oltre alla pizza è sempre meno tricolore la pasta, mentre i sughi più nostrani, dall’arrabbiata alla puttanesca, profumano d’oriente e il pane viene impastato nei Paesi dell’est Europa. Del resto i dati parlano chiaro: in Italia sono stati importati nel 2013 – spiega la Coldiretti – ben 481 milioni di chili di olio di oliva e sansa, oltre 80 milioni di chili di cagliate per mozzarelle, 105 milioni di chili di concentrato di pomodoro dei quali 58 milioni dagli Usa e 29 milioni dalla Cina e 3,6 miliardi di chili di grano tenero con una tendenza all’aumento del 20 per cento nei primi due mesi del 2014.

Un fiume di materia prima che – sostiene il direttore di Coldiretti Lecce, Giampiero Marottaha purtroppo compromesso notevolmente l’originalità tricolore del prodotto servito nelle 50mila pizzerie presenti in Italia che generano un fatturato stimato di 10 miliardi, ma non offrono alcuna garanzia al consumatore sulla provenienza degli ingredienti utilizzati”.

L’appuntamento gastronomico sarà preceduto da un’altro taglio del nastro nel segno della qualità alimentare e della tipicità delle produzioni: alle 18 sarà infatti inaugurata ad Ugento in via Napoli n. 15 la prima “Bottega Italiana” del Salento leccese, uno spazio commerciale dove acquistare solo prodotti agricoli italiani selezionati all’origine, provenienti direttamente dal circuito delle aziende agricole accreditate al Consorzio Produttori Campagna Amica.

La Redazione