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10 Pizzeria Diego Vitagliano
E' cominciato bene il 2023 per Diego Vitagliano, pizzaiolo napoletano dall'inarrestabile progettualità che nulla toglie all'impegno quotidiano che dedica alle sue pizze. E ora è ufficiale: ai primi di febbraio aprirà anche a Roma, in Via Flaminia 525, occupando un intero palazzo, da cielo a terra. Insegna vincente non si cambia e anche questo locale su chiamerà "10 Pizzeria Diego Vitagliano".
Dopo il successo -il più difficile- presso i suoi esigenti concittadini che fanno la fila nei suoi locali di Napoli Bagnoli e di Pozzuoli, ha da poco conquistato a Doha, nel Qatar, i tifosi del mondiale di calcio e insegnato agli sceicchi i piaceri delle pizze. Infine ha festeggiato il Capodanno con il titolo di Campione del mondo per la sua "50 Best Pizzas In The World" assegnatogli dal voto dei lettori e globetrotter del celebre magazine americano "Big 7 Travel" .
Ed è bello pensare che proprio i non napoletani abbiano nominato Re della pizza del mondo un figlio di Napoli. Senza contare, nel suo palmarès, le classifiche sempre più al top nei concorsi e nelle guide.
Così, dopo conferme e smentite, eccolo a Roma a scaldare i forni in vista dell'inaugurazione del suo "palazzo della pizza", ai primi di febbraio. Non potevano mancare le sue interpretazioni agli appassionati della Capitale che già hanno accolto con favore gli altri suoi colleghi campani al top, come Gino Sorbillo e Ciro Salvo. Ma ne apprezzano tanti altri romani, molti dei quali, a guardar bene, vantano in passato qualche esperienza vesuviana, come Angelo Pezzella o Ivano Veccia di Quinto.
Questa nuova ventata di autenticità napoletana riuscirà a spostare il gusto degli appassionati capitolini della tradizionale romana pizza bassa e scrocchiarella? Vitagliano li ammalierà con la leggerezza degli impasti lievitati pigramente, facendo scoprire loro che il cornicione è un soffio, grazie all'impasto indiretto con prefermento di tipo 1 bio e la lievitazione di 36 ore, con alta idratazione e un bassissimo quantitativo di sale?
Soprattutto - è certo- ci saranno i veri profumi e sapori della pummarola, della provola, dei friarelli e di tutto il buono che cresce e viene trasformato da artigiani del cibo nella Campania felix. Perchè la sua è una pizza che non sa mantenere i segreti ed è morbida, che quando la pieghi non si deve spezzare, e che in bocca mantiene il gioco delle consistenze.
In più ha inventato una nuova professionalità, che potremmo definire (in dialetto) quella de "o' controllore": nessuna pizza arriva al tavolo se, uscita dal forno, non è perfetta. Un addetto la controlla nei particolari, sopra e sotto, con l'ausilio di una speciale lampada e se qualcosa non va la rimanda indietro.
“Approdare nella capitale per me è un vero onore – dice Vitagliano – e volevo farlo proprio ad inizio anno per far partire alla grande questo 2023. Ora è arrivato il momento di ascoltare i romani che da diversi anni me lo chiedevano".
E' un'avventura audace, di questi tempi, entrare nella ristorazione e per di più nella tentacolare e affollata Roma, ma forse conviene premiare il suo coraggio e la fiducia e dar retta a Pino Daniele quando cantava: "Fatte 'na pizza c’a pummarola ‘ncoppa e vedrai che il mondo poi ti sorriderà".
Per Vitagliano quello che è percepito come buono fa anche bene e per questo dedica tanta attenzione alla digeribilità. Non è raro che da lui le pizze diventino due anche se precedute - perchè no- da quei croccantissimi fritti della tradizione come i crocchè di patate alla frittatina di bucatini, gli spaghetti aglio e olio, l'arancino speck e noci. Immancabili le montanarine in diversi gusti e -omaggio alla città che lo ospita- il supplì "al telefono" perchè all'apertura la mozzarella deve filare.
La carta delle pizze è strutturata seguendo la consueta divisione in sette categorie: ci sono Le Marinare – come la ‘Marinara Storica’ o la ‘Faccia Gialla’ (con passata di datterino giallo, aglio, origano del Matese, trito di Mandorle e olio alla nocciola), Le Margherite – come la ‘Margherita Storica’ e la ‘Bufalina’ (con pomodoro San Marzano DOP, mozzarella di Bufala DOP, Grana Padano, basilico riccio napoletano, olio evo), Le Speciali – come la celebre ‘4 Casi Campani’ (con caciocavallo podolico, Blu di Bufala, pecorino Carmasciano, fiordilatte di Agerola, pomodorini semidried, crumble multicereali, basilico riccio napoletano e olio di sedano), la ‘Pistadella’ (con fiordilatte di Agerola, mortadella Favola, pesto di pistacchio di Sicilia, olio evo), la ‘Parmigiana’ (con parmigiana di melanzane al forno, fiordilatte, olio evo e basilico) o la ‘Sfogliata’ (con patate sfogliate al forno, porchetta prosciuttata, provola di Agerola, burro, salvia, Grana Padano), Le Old School – come la ‘Marinara alla Carmnella’ (con pomodoro San Marzano, aglio, origano del Monte san Saro, salame di suino dei Campi Flegrei, olio evo) o la ‘Provola e Pepe scottata’ (con pomodoro pelato San Marzano, pomodorini datterini scottati, provola di Agerola, pepe, Grana Padano, basilico riccio napoletano, olio evo), Le Rustichelle (simili ad una pizza scrocchiarella romana) – come la ‘Patanella’ (con prosciutto cotto arrosto di suino dei Campi Flegrei, patate al forno speziate, Grana Padano, provola di Agerola e basilico riccio napoletano), Le Pizza Croccanti (pizze tonde con impasto croccante cotto alla pala) – come la ‘Carrettiera’ (con impasto ai friarielli, salsiccia di suino dei Campi Flegrei, provola di Agerola, cremoso al parmigiano e friarielli), Le Fritte e al Forno (pizze in doppia cottura, prima fritte e poi ripassate in forno) – come la ‘Genovese’ (con sugo alla genovese, spezzatino sfilacciato, provola di Agerola, Grana Padano, pepe cuvè, basilico riccio napoletano) o la ‘Margherinara’ (con pomodoro San Marzano DOP, fiordilatte di Agerola, Grana Padano, Piennolo rosso del Vesuvio, origano del Matese, olio evo fruttato intenso).Non mancano poi i ripieni della tradizione napoletana (i calzoni), sia fritti che al forno. E c'è sempre la possibilità di affidarsi a lui per un percorso degustazione.
La carta dei dessert è firmata da Giorgia Proia, pastry-chef di Casa Manfredi (Roma). Per la parte drink, presente una wine list importante e ben strutturata che predilige vini campani e laziali, con un sommelier sempre in sala pronto a consigliare il pairing perfetto pizza/vino; fermentati come mead, sidro e kombucha; birre artigianali alla spina e una mixology d’autore, dai grandi classici Gin Tonic, Negroni o Martini Cocktail fino a cocktail originali creati appositamente per il locale.
Una semplicità e nello stesso tempo una concretezza così non è un caso. La storia personale di questo pizzaiolo è come una favola a lieto fine, con qualche momento in cui si è sentito davvero solo perchè portava un messaggio nuovo in un mondo poco innovativo che era quello dei pizzaioli una dozzina di anni fa. Nessuno pensava che le farine non fossero tutte uguali e si dava il merito della loro bontà all'acqua, la stessa acqua che -sembra- rende migliore il caffè all'ombra del Vesuvio.
In fondo, all'inizio della storia, neppure a Vitagliano sedicenne importava un gran che delle pizze. Non amava i libri e fu mandato dal padre a consegnare a domicilio quelle della celebre Carmnella ma per lui il banco di lavoro e il forno erano vietati.
E poi accadde qualcosa, forse uno sguardo casuale su mani che impastavano che gli cambiò la vita. Del resto nessuna passione travolgente è programmabile.
10 PIZZERIA DIEGO VITAGLIANO – Roma
via Flaminia 525, 00191 – Roma
T. +39.0699709481
10 PIZZERIA DIEGO VITAGLIANO – Napoli (Bagnoli)
via Nuova Agnano 1, 80125 – Napoli
T. +39.08118581919
10 PIZZERIA DIEGO VITAGLIANO – Pozzuoli
via Campi Flegrei 13, 80078 – Pozzuoli (NA)
T. +39.08118244808
10 PIZZERIA DIEGO VITAGLIANO – Doha
Porto Arabia Tower 30 – Doha (Qatar)
T. +947.59981010
(Mariella Morosi)