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- Categoria: Gastronomia
Lo si appella con molte traduzioni: il francese couscous , l’arabo magrebino kuskusu, seksu o cuscussù. Un miscuglio di sapori celebrato anche cinematograficamente (recensione del film su www.tiguido-al-cinema). Le origini sono sicuramente africane, è il piatto nazionale dei berberi ma uno studio più approfondito constata che oltre ad essere l’ alimento tipico del Magreb, i granelli di semola cotti a vapore venivano preparati fin da epoche remote in Francia, Israele e Andalusia. Passando per l’Italia naturalmente.
Il piatto viene servito con verdure lessate in un brodo più o meno piccante e alcuni tipi di carne, solitamente pollo, agnello o montone. Il couscous preparato nel trapanese, in Sicilia, è cotto a vapore in una speciale pentola di terracotta , ma il condimento a differenza di quello magrebino è un brodo di pesce misto.
Nello splendido golfo di San Vito lo Capo, in provincia di Trapani, si svolge ogni anno il festival internazionale del Couscous, “CousCous fest”, un avvenimento culturale e sociale dove l’ integrazione si sposa perfettamente come gli ingredienti del famoso piatto.
Prima del Gran finale(la manifestazione si svolgerà dal 22 al 27 settembre 2009) un goloso anticipo si è svolto nella cittadina trapanese, dal 19 al 21 giugno, il “CousCous Fish”, un’occasione per degustare i piatti preparati con il pesce “povero” e per selezionare lo chef partecipante alla squadra italiana .
Il Festival internazionale dell’integrazione culturale di settembre, giunto alla sua 12° edizione, è senza dubbio un importante appuntamento che coinvolge nella sua atmosfera festosa tutti i paesi dell’area euro-mediterranea e non solo (Costa d’Avorio, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal e Tunisia). La manifestazione, in programma dal 22 al 27 settembre 2009, ha un ricchissimo programma: gli 8 paesi in gara saranno valutati da una giuria tecnica, presieduta da Edoardo Raspelli, ed una popolare. La composizione della giuria popolare è aperta a chiunque voglia farne parte, presentandosi all’ingresso della sede di gara, in Via del Cous Cous. La kermesse culinaria offrirà al pubblico tutti i giorni degustazioni di cous cous (biglietto dal costo di € 10,00) , battute di pesca turismo, laboratori e spettacoli.
Tra i volti noti, ad accompagnare Edoardo Raspelli nella competitiva settimana anche Donatella Bianchi di Linea Blu e la gastronoma Laura Ravaioli, giornalista televisiva esperta di food. In giuria anche Gianfranco Manfredi del Messaggero, Nadia Hamam Le Figaro, Geo e L’Express style , Mary Taylor Simeti scrittrice e corrispondente Financial Times di Londra ed altri esperti nel settore.
Il pesce sarà “servito in tavola” nell’ambito di laboratori gastronomici aperti al pubblico. Prelibate ricette appagheranno i visitatori più esigenti con Tre laboratori del gusto, ognuno condotto da un maestro chef siciliano, un trait d’union fra sperimentazione e arte della cucina. I laboratori vedranno protagonisti Pino Cuttaia, patron de La Madia di Licata con una stella Michelin al petto, Ciccio Sultano, chef e proprietario del Duomo di Ragusa Ibla, tre forchette del Gambero Rosso e due stelle Michelin e Carmelo Chiaramonte “cuciniere errante”, come ama definirsi.
Non mancheranno gli spettacoli d’intrattenimento. Ogni sera un artista diverso nel nome della contaminazione di musiche e suoni allieterà la festa: tra i gruppi musicali i Negrita, Giuliano Palma, i Bandardò e tanti altri. Tutti i concerti sono gratuiti.
Per ulteriori informazioni: Ufficio turistico- Via Savoia 57 – San Vito Lo Capo Tel. 0923 974300
Organizzazione:
Prima dell’atteso evento internazionale, la cittadina trapanese offre una tre giorni alla scoperta del pesce azzurro. Dal 18 al 20 settembre, giunto alla terza edizione torna “Tempu ri capuna”, dedicato in particolar modo al capone. La manifestazione prende il nome dalla tipica espressione dei pescatori di San Vito Lo Capo che annuncia, appunto, l’arrivo della stagione dei caponi, le lampughe che si pescano durante l’autunno a ridosso della costa sanvitese.
Protagonisti del week end saranno i sapori della tavola legati all’universo marino che si potranno degustare, con la collaborazione dell’associazione Cereriana cuochi sanvitesi, al villaggio gastronomico nell’ambito di “Tempu ri manciari”. Dalle 12 a mezzanotte, acquistando un biglietto del costo di 5 euro, si potranno degustare primi e secondi a base di pesce azzurro tra cui il capone al forno, le pennette con spatola, gli sgombri allardiati ma anche il tonno in agrodolce, sformati di sarde al limone e lasagne con ragù di pesce azzurro.
I laboratori gastronomici di “Tempu ri storie, sapuri e pignate” ogni giorno proporranno raffinate ricette dei ristoratori locali a base delle più diffuse specie di pesce azzurro come caponi, sarde, alici, spatola e tonno.
I più curiosi potranno approfondire la conoscenza delle specialità agroalimentari e i prodotti ittici del territorio in “Tempu ri taliari”, l’itinerario espositivo allestito in via Savoia mentre agli appassionati sono dedicate le battute di ittiturismo in compagnia dei pescatori sanvitesi che faranno vivere da vicino le emozioni della pesca. L’appuntamento più colorato è quello con “Tempu ri mircatu”, che farà rivivere i suoni, le suggestioni e le atmosfere tipiche di un mercato del pesce con un’asta pubblica delle migliori specie ittiche. Completano il programma i concerti gratuiti di musica di “Tempu ri sunari” che animeranno le serate dell’evento: si esibiranno il Nucleo, i Percussonici e Babilon Suite.
Il capone (o lampuga) appartiene alla famiglia dei Corifenidi, che conta una sola specie, appunto la lampuga. Ama molto l’ombra: se in alto mare si incontra un tronco o un relitto, quasi sicuramente sotto ci saranno lampughe.
Si pesca nel periodo compreso tra agosto e dicembre e si consuma fresco.
Elisabetta Durante
Silvia Donnini