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Da LEGAMBIENTE e il MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO:
LATTE, FORMAGGI E CARNI I PIU’ COLPITI DALLE FRODI
Dalle mozzarelle di tutti i colori all’olio di oliva tunisino che diventa toscano attraversando il mare, dal pecorino rumeno ai prosciutti olandesi naturalizzati nostrani, dai cibi scaduti con etichette ringiovanite a pesci d’Oriente divenuti mediterranei.
Non ha limiti la fantasia dei furbi che si annidano nella nostra filiera agroalimentare mettendo sempre più a rischio la sicurezza e la qualità del cibo. Se non attuano veri e propri attentati alla salute, le frodi si traducono in un danno all’economia familiare e in uno sconvolgimento del normale equilibrio del mercato. Non ultimo c’è il danno all’immagine delle nostre eccellenze, di quel made in Italy di cui siamo tanto orgogliosi. Questo è il quadro che emerge da “Italia a Tavola”, il settimo rapporto sulla sicurezza alimentare di Lega Ambiente e del Movimento della Difesa del Cittadino presentato a Roma al Senato. Alla presentazione del documento, che sempre più si qualifica come l’analisi più completa e dettagliata del sistema di controllo e prevenzione della filiera agroalimentare, erano presenti i rappresentanti dei Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità, dell’Agenzia delle Dogane, del Corpo Forestale, del Sistema di allerta comunitario,della Capitaneria di Porto, dei Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione, dei Servizi Veterinari e dei Laboratoiri Pubblici che operano nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Preso di mira anche il settore vino:l’ultimo maxisequestro riguarda circa un milione di litri di falso Amarone.
“Senza il contributo di questi uomini e donne che lavorano giornalmente alla prevenzione delle frodi alimentari -hanno sottolineato Antonio Longo del Movimento della Difesa del cittadino e Francesco Ferrante di Legambiente- saremmo in mano all’agropirateria e non sarebbe stato possibile stilare questo rapporto che indica come i prodotti più a rischio siano il latte, i formaggi e le carni: la base cioè della nostra alimentazione“.
Tra le frodi più pericolose per la salute sventate dai Nas ricordiamo l’operazione “Somatos” portata a termine dopo tre anni di indagini: 22 le ordinanze di custodia cautelare, di cui 5 in carcere e 17 agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico e all’impiego di ormoni nella zootecnia: una vera e propria minaccia al primo anello della filiera.
La nostra mozzarella di bufala poi, è stata continuamente violata, taroccata, colorata divenendo soltanto una “bufala” per il consumatore della Grande Distribuzione Organizzata molto più attento al prezzo che all’etichetta. I furbi sono anche all’estero, e sono attivissimi nello spedirci prodotti non conformi. In particolare, secondo il Sistema di Allerta Comunitario (RASFF) sono Cina e Turchia i paesi più attivi nelle irregolarità. Oltre 700.000 nel 2009 i controlli delle forze dell’ordine che hanno evitato che arrivassero sulle nostre tavole 41 milioni di kg di prodotti per un valore di 145 milioni di euro a seguito della scoperta di oltre 86.000 infrazioni tra penali e amministrative.Passati al setaccio produttori, allevatori,trasformatori,supermercati, negozi e ristoranti, ma anche mercati rionali, pescherie, stabilimenti balneari, bar, agriturismi.
Tutto bene, quindi,ma si potrebbe fare di più,non solo evitando i tagli annuciati dal governo ma potenziando mezzi e forze. Esistono ancora vuoti legislativi che bloccano le azioni investigative, logiche economiche che vanno in direzione opposta ai tempi lunghi necessari ad attuare controlli più capillari delle merci in entrata e in uscita alle dogane e nei porti. E chi ha letto il libro di Saviano sul porto di Napoli ne sa qualcosa. Il rapporto Italia a Tavola denuncia il crescente interessa della criminalità organizzata e dell’industria della contraffazione auspicando scenari migliori grazie all’azione delle forze dell’ordine, chiede l’istituzione di un’agenzia nazionale di controllo, ma vuole anche premiare i “virtuosi del cibo“, cioè chi lavora bene rispettando le regole. Segnalati dall’Aiab (Associazione italiana per l’Agricoltura Biologica) per la ristorazione ospedaliera hanno ricevuto l’ambita targa Luigi Robino dell’Asl di Asti per un interessante progetto che non trascura la qualità del cibo, fresco, sicuro, cucinato secondo la tradizione nel decorso della cura, e il CIR Food per il modello di ristorazione della Ausl di Bologna.
Premiati anche, per la qualità del Food, la community “Il Circolo del Cibo” indicata da Altromercato e il progetto “Prevenzione salute al ristorante”, segnalato dalla Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi).
Mariella Morosi