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- Categoria: Gastronomia
Gastronomia: tradizioni che affondano le radici nella vita rurale, pastorale e contadina.
Assaggi d’altri tempi, seppur la posizione geografica vede la Basilicata nel centro del Mediterraneo anche se distante dai crocevia culturali, la regione rispetta quelle radici incontaminate fatte di semplicità conservando antichi procedimenti produttivi. Piatti “poveri” dunque, sapori talvolta forti e caratteristici ma lontani dalla massificazione, quali salumi pregiati (soppressata, salsiccia, capicollo), vini genuini, funghi di bosco e formaggi di molte varietà
come il pecorino, il caprino e la ricotta.
L’allevamento di bovini, ovini, suini produce carni di qualità e gli insaccati dell’agro viggianellese, fra i tanti, sono un eccellente motivo di richiamo turistico. I funghi pullulano nei boschi di Viggianello, sia sul Pollino che nella Montagna di Basso: porcini, ovuli, gallinacei, tartufi sono tra i più facili trovare. Una volta raccolti possono essere consumati freschi, oppure essiccati e conservarti, al naturale o sottolio.
Rimanendo nel Pollino, sui suoi alpeggi, ed al cospetto dei suoi famosi “Pini Loricati”(bellissimi e preistorici alberi) non è difficile incontrare vendite improvvisate di salumi, formaggi freschi appena lavorati come tome, ricotte e pecorino.
Se invece si vogliono gustare piatti caldi e tradizionali sarà sufficiente fermarsi nelle locande o rifugi montani.
Grano, peperoni, patate, fave, pomodori, ceci, mais e ortaggi vari sono i prodotti che offre la terra. Tra i primi quindi sarà facile degustare piatti con questi elementi, come la “Minestra ‘mbastata” (minestra “impastata” con patate e verdure di stagione), “Rappasciona” (misto di cereali e legumi), “Rafajùoli” (ravioli),“Tappicèdd ku i cìciri” (pasta-quadrucci con ceci), e i famosi “Kavatìeddi” (gnocchi) conditi con ragù di carne, salsiccia, formaggio o verdura.
Tra i secondi, tipici della tavola montana, ci sono le “Brasciòle” (involtini di carne di maiale), “A scòrza du pùorcu” (cotica di maiale), Frittata ku zzafaràni e sauzìzzu” (frittata con peperoni e salsiccia), “Ciambotta” (peperonata), e “Rummulèddi” (polpette).
Zeppole salate, melanzane arrostite, peperoni ripieni di salsiccia, erbe e pecorino e il famigerato “soffritto” (fegato di agnello, peperoni, cipolla, olio e origano) sono quasi sempre serviti, a richiesta, per i palati più incontentabili, lasciando uno spazio ai dolci ovviamente.
Generalmente poco elaborati e semplici, di farina e uova, alcuni a base di mandorle o ricotta, ingredienti naturali che rispecchiano la genuinità della regione come “sanguinacciu o Timbanu”, zeppole, cannariculi, crispedd, currieddu e tanti altri simili.
Alcuni indirizzi dove poter mangiare dopo una piacevole escursione tra i boschi del Parco Nazionale del Pollino (per maggiori informazioni è sempre consigliabile contattare la proloco, o gli apt locali):
Rifugio De Gasperi – Piano Ruggio – 0973.665167
Rifugio Visitone – Visitone – 0973.66534
Agriturismo La Locanda degli Elfi – c.da Falascoso, 4 – 340.3109594 – 0973.576354
Agriturismo Bosco Principe – c. da Cornale – 0973.640891 – 338.2762228
S.Donnini